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| DIFFUSO MALCOSTUME |
«È davvero difficile che la società Costa Crociere non sapesse che spesso i comandanti usavano fare l'“inchino“ davanti al Giglio». Ad esprimersi così è Gianni Scerni, presidente in carica del Rina, il Registro navale italiano, la società che ha certificato sistemi e procedure di sicurezza anche delle navi Costa. Ed ancora, è significativo quanto l' ANSA batte sul suo sito: ''Ad agosto scorso, quando la Concordia fece l'inchino al Giglio per rendere omaggio all'ammiraglio Mario Palombo, la manovra era stata autorizzata direttamente dalla Costa Crociere, che l'aveva concordata con il suo vecchio e grande comandante. E del saluto era a conoscenza anche la Guardia Costiera''. Si desume, quindi, che la manovra era abbastanza usuale. Non solo al Giglio e non solo da parte delle navi Costa. Ora, però, nessuno è a conoscenza di nulla. Schettino finirà per pagare per tutti. Il solito italianissimo 'capro espiatorio'. Giusto, però, che - almeno lui - sconti il pesantissimo debito con la giustizia .
Per la imprudenza di aver baciato lo scoglio - sebbene, come visto, fosse pratica gradita a tanti - ma, soprattutto, per la vigliaccata di aver abbandonato la nave con centinaia di donne e bambini ancora a bordo. Ma, ci chiediamo, in che entità pagherà? Altra nota dolente. In un contesto di negligenze e leggerezze collettive, ci si mette anche la giustizia ad aggiungere polemiche su polemiche. Il GIP ha, infatti, 'declassato' l' entità della pena di Schettino a 'semplici' domiciliari. Con morti ancora da recuperare sarebbe stato opportuno e moralmente rispettoso - oltre che giuridicamente inappuntabile, considerata la possibilità di fuga - convalidare il fermo in carcere. Ma qui si approda in un altro capitolo: quello della (in)certezza della pena. Le maglie del diritto (specie quello penale) consentono troppe 'scappatoie' in cui sono bravi ad infilarsi lesti avvocati. Ed i magistrati, entro il margine di discrezionalità in cui possono muoversi, sono spesso troppo morbidi.
Per la imprudenza di aver baciato lo scoglio - sebbene, come visto, fosse pratica gradita a tanti - ma, soprattutto, per la vigliaccata di aver abbandonato la nave con centinaia di donne e bambini ancora a bordo. Ma, ci chiediamo, in che entità pagherà? Altra nota dolente. In un contesto di negligenze e leggerezze collettive, ci si mette anche la giustizia ad aggiungere polemiche su polemiche. Il GIP ha, infatti, 'declassato' l' entità della pena di Schettino a 'semplici' domiciliari. Con morti ancora da recuperare sarebbe stato opportuno e moralmente rispettoso - oltre che giuridicamente inappuntabile, considerata la possibilità di fuga - convalidare il fermo in carcere. Ma qui si approda in un altro capitolo: quello della (in)certezza della pena. Le maglie del diritto (specie quello penale) consentono troppe 'scappatoie' in cui sono bravi ad infilarsi lesti avvocati. Ed i magistrati, entro il margine di discrezionalità in cui possono muoversi, sono spesso troppo morbidi.
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