E la Costa scarica il comandante..la solita 'italianata'.


La Costa Crociere scarica il comandante Schettino. L'amministratore delegato della compagnia genovese, infatti, ha pubblicamente dichiarato che l' azienda si costituirà parte civile nel processo che vedrà sedere sul banco degli imputati il comandante sorrentino. L' atteggiamento dei vertici liguri incarna il solito  malcostume italiano: quello in base al quale tutti sanno, tutti fanno finta di niente per poi, però, 'linciare' il colpevole. Quello di derogare alle regole, avvicinandosi all' isola del Giglio per fare il cosiddetto 'inchino' , era un costume abituale. Praticamente lo faceva ogni comandante (o quasi) quando incrociava quella rotta. Per dirla breve, quella di Schettino è stata un' azione poco prudente ma, per così dire, rituale. Quale il punto, quindi? E' molto improbabile che i 'boss' della Costa ignorassero la condotta di Schettino e di tutti i suoi colleghi. Hanno forse mai ammonito i loro comandanti sul non avvicinarsi troppo alla terraferma mantenendo, invece, le opportune distanze? La verità, invece, è che 'baciare' la riva del Giglio era un'ottima 'trovata' pubblicitaria. Uno scoop, un colpo scenografico che faceva parte di un consolidato show tutt'altro che sgradito ai vertici genovesi. Ciò non assolve certo il comandante dalla sua imprudenza nè, tantomeno, dalla peggiore vigliaccata che un uomo di mare possa fare. Ovvero, quella di lasciare la nave senza attendere che anche l' ultimo a bordo si sia messo in salvo. Ma che ora i dirigenti della Costa recitino la parte di 'chi casca dalle nuvole' è altrettanto indegno.

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