I segreti di Alemanno, il figlio testimone di un pestaggio 'nero'



La storia che Il Fatto racconta oggi risale a due anni e mezzo fa e rischia di finire sepolta negli archivi della Procura di Roma forse per la scarsa convinzione della Polizia, magari per la paura delle vittime e sicuramente per l’omertà dei testimoni.
Un ragazzo di 15 anni è stato pestato selvaggiamente da una squadretta di picchiatori fascisti chiamata a difendere l’onore del Blocco Studentesco, l’organizzazione che fa proseliti nei licei e nelle università inneggiando alla Repubblica di Salò. Questa scena di selvaggia violenza vede protagonisti nella parte delle vittime o di semplici testimoni alcuni minorenni, tra i quali c’è anche il figlio del sindaco di Roma Gianni Alemanno.


Al Fatto non interessa il suo ruolo ma quello del primo cittadino della Capitale, teatro con sempre maggiore frequenza di episodi di violenza a sfondo politico, spesso di matrice fascista. Alemanno dovrebbe essere in prima linea nella denuncia e nella vigilanza. Soprattutto quando episodi gravi arrivano a bussare alla porta di casa. Per questa ragione l’inchiesta tanto riservata quanto lacunosa della Polizia merita di essere raccontata anche se coinvolge dei minori. Perché maggiorenni sono i picchiatori, che incredibilmente non sono stati individuati nonostante abbiano agito sotto la luce del sole. Nonostante siano stati chiamati da un amico del figlio del sindaco e nonostante Gianni Alemanno sia stato invitato dai genitori delle vittime a fare tutto quanto era in suo potere per fare chiarezza.
RASSEGNA - da Il Fatto  Quotidiano - 

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