Sant'Agata dei Goti, centro storico. Spettacolo desolante


Domenica di freddo, quella appena trascorsa, ma contraddistinta da un sole pulito. Tutto sommato, una di quelle giornate che invita ad una sana camminata. Specie se hai la possibilità di farla addentrandoti nel cuore del centro storico di Sant' Agata dei Goti. E così, attraversando la centrale via Roma, ci si spinge fino al Duomo. Giravolta e dietrofront. Si torna dalle parti del 'Ponte'. Bilancio della camminata, però, dal sapore agrodolce. Dolce perchè i vicoletti e le piazze che contraddistinguono la parte vecchia non stancano mai di farsi ammirare. Ma c'è anche un risvolto amaro, amarissimo. E ti viene dalla conferma del fatto che quella parte del paese - che di esso dovrebbe esserne il fiore all' occhiello -  è morta. Morta nella gente che non c'è (intesa come turisti), morta nelle attività commerciali che chiudono l' una dietro l' altra. La Piazza del Duomo, ad esempio, o quella ove campeggia la statua di Sant' Alfonso, sono inanimate. Ferme, spente.Bisogna prendere atto del fatto che il cuore del centro saticulano è scivolato verso uno stato di passività e stasi più che preoccupante. Facciano qualcosa gli amministratori. Intervengano per risollevare le sorti di questo gioiello da un' agonia che pare irreversibile.
E non desti eccessive illusioni l' intravedere qualche volto non familiare: il visitatore che giunge dalle nostre parti lo fà in modo disarmonico, disorganizzato. Solo perchè - per sua personale cultura - sa che il nostro paese è ricco di bellezze artistiche e paesaggistiche. Ci arriva - per esser chiari - da solo e non per effetto di una programmata campagna attrattiva. E' la politica che sta fallendo. O, almeno, quella del turismo, quella che sa pianificare e redigere un serio progetto di investimento. Gli unici virgulti di speranza, le uniche iniziative positive tese a guardare a progettualità future vengono, non a caso, da uno che politico non è. Il Presidente della locale Pro Loco - professore Claudio Lubrano - sta, infatti, lavorando nella direzione di recuperare entro i confini santagatesi i preziosissimi beni archeologici di casa dispersi nei magazzini dei musei nazionali, e li abbandonati ad un improduttivo deperimento.La sua attività andrebbe sostenuta da una politica trasversale e coesa al bene della cittadina. E' questa la strada da intraprendere. Che i nostri rappresentanti amministrativi si ridestino dal loro torpore. Comprendano quale patrimonio stanno dilapidando, capiscano che se non (ri)nasce il turismo, Sant' Agata dei Goti sarà destinata a spegnersi.

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