AIROLA - Che fine ha fatto la lapide di Nassiriya?

Giuseppe Fortunato - d 'Il Sannio Quotidiano'
La data era quella dell'11 settembre 2009.  Allorquando, trascorsi poco meno di 6 anni dagli attentati del novembre 2003 – nel cui contesto perirono svariati militari italiani nella sabbia iraqena di Nassiriya - il Comune di Airola – illo tempore retto dal primo cittadino Biagio Supino - organizzò una cerimonia – in pompa magna, come tutte le solenni celebrazioni – di ‘scopritura’ delle targhe - dinanzi alla marea di pubblico accorso – recanti la nuova denominazione di due aree del paese.
Una, “Piazza Caduti di Nassiryia”, quale nuova nomenclature di Piazza Mercato. L’ altra insegna di marmo – andando a sostituire la vecchia III Traversa Lavatoio – recava il nome, invece, di Via Salvo d'Acquisto – in memoria dell'eroico vice brigadiere dell'Arma dei Carabinieri che, il 23 settembre 1943, sacrificò la propria giovane vita per salvare quella di 22 innocenti da certa fucilazione. Un gesto – celebrato su pubblica piazza - che riscosse grande consenso presso l’ opinione pubblica; tanta, fu, per quella occasione, la partecipazione popolare. Non ultima quella di familiari delle vittime dell'attentato del 2003 nonché di alcuni membri della famiglia D'Acquisto. A quella giornata di commozione – condita da lustrini, fasce tricolori e discorsi altisonanti – non è seguito, però, un gesto che sarebbe stato doveroso e quanto mai scontato. Quello, vale a dire, della apposizione delle targhe sugli spazi interessati. Quella strada e quella piazza rimasero, per così dire, anonime. A seguito, tuttavia, di svariate sollecitazioni ad opera del gruppo Facebook “I Love Airola”, fondato da Antonio Ruggiero, professionista e carabiniere in congedo, e dei cittadini di via Salvo d'Acquisto, l'Amministrazione si preoccupò di fornire il palo da porre nella sede della ‘nuova’ via Salvo d’ Acquisto. A far fissare, però, la targa – con esclusivo riferimento a tale strada -  ci pensarono a proprie spese – stante l’ inerzia comunale - gli abitanti della zona. Questo, quanto meno, è ciò che ci riferisce una nota di ‘I love Airola’. Piazza Caduti di Nassirya, invece, rimane – a distanza di tre anni da quella cerimonia – senza targa o alcunchè richiami al nuovo nome ed al sacrificio degli italiani. Non si dovrebbe far nulla di troppo complicato: basterebbe prendere un bel palo della segnaletica, piantarlo in quella piazza  e sistemarci sopra – basta un fabbro – quella medesima targa che fu scoperta – 36 mesi or sono – tra applausi ed encomi vari. “Nonostante diverse, prolungate e circostanziate richieste al Comune di Airola, ad oggi non abbiamo avuto alcuna notizia su che fine abbia fatto la lapide commemorativa” - afferma Ruggiero. “Sottolineo il gravissimo danno d'immagine per Airola derivante da questa brutta figura dovuta all'inerzia dell'Amministrazione uscente e di quella attuale. Inoltre” – prosegue il fondatore e coordinatore del gruppo “I Love Airola” – “vi sono problematiche logistiche conseguenti alle variazioni toponomastiche: sia lo smistamento della posta sia le visite mediche e fiscali sono complicate dalla difficile individuazione delle abitazioni”. L'auspicio – concludendo – espresso dalla comunità virtuale ‘I Love Airola’, che annovera oltre 500 membri, è che l'attuale sindaco, Michele Napoletano, disponga immediatamente ogni atto affinché sia risolta la vicenda con una rapida installazione della targa a Piazza Caduti di Nassiryia. “Siamo disposti” -  conclude Ruggiero – “insieme agli amici dell'Arma e a tutti i militari di Airola interessati a sostenere anche le spese necessarie, purché si ponga rimedio a questa mancanza”. Siamo certi, considerazione del giornalista, che la grande sensibilità del sindaco Napoletano riparerà in tempi celeri a questo inconveniente. Frutto – riteniamo – di una dimenticanza che qualcuno – all’ interno al Palazzo di Corso Matteotti – doveva far presente al massimo esponente airolano. Non potendosi proprio pretendere che questi possa gestire anche la logistica in prima persona.

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