Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
“Prendo
atto dell’ accoglimento del suggerimento, sintomatico della costruttività di
una opposizione seria”.
Il legale airolano, Antonio Marsicano- esponente della
minoranza consiliare – commenta con soddisfazione la rimozione dell’
“obbrobrio” di via Portisi, piccola arteria che si apre nel cuore del centro
storico del centro caudino. Oggetto di molteplici contestazioni in sede
consiliare, qualche tempo addietro fu posizionato sul basolato vesuviano tale
dissuasore – fatto di asfalto con tanto di strisce colorate in evidenza. Una
misura adottata per ragioni di sicurezza e di tutela della pubblica incolumità;
ma, tuttavia, una scelta molto censurabile per quanto concerne l’ aspetto
‘urbanistico’. Nel contesto di un centro storico – Soprintendenza docet – ogni
intervento deve essere ben contestualizzato. Principio – come ci rammenta
Marsicano – che fu ispiratore del Piano di riqualificazione urbano e del Piano
colore da lui medesimo congegnati. Non solo il ‘dosso’ – proseguendo - a
sposarsi col ‘paesaggio’ come il sole a mezzanotte. E’ la generale opera di
cementificazione a destare generale perplessità. Medesime considerazioni
possono essere – ancora – poste in essere con riferimento ai tabelloni in
alluminio – illo tempore installati – dei quali rimangono – a futuro ricordo –
i soli piloni di sostegno. L’ avvocato Marsicano ci lascia con una
considerazione strettamente connessa al suo ruolo di ‘oppositore’. “Non mi
interessa l’ agguato. Non mi interessa lottare sui numeri per far cadere l’
amministrazione”. Chi è stato demandato dal popolo alla gestione amministrativa,
spiega il legale airolano, deve portare a termine il proprio mandato. “Quello
che voglio è portare avanti la mia proposta, convincendo i cittadini che la
nostra era la migliore. Auspicio che vale, come ovvio, anche in prospettiva
futura”.
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