Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
Dovrebbe
essere la vetrina luccicante del paese. Dovrebbe. Ma, se ti affacci, scopri che
i manichini sono spogli, decrepiti e cadenti.
Questo è la Villa Comunale santagatese-
pochi metri alle spalle della centralissima piazza Trieste. Un monumento dell’
incuria e dell’ abbandono, un triste e disonorevole esempio di autolesionismo. Pur
a volersi sforzare, infatti, all’ interno del polmone verde del centro
saticulino, non si trova una sol cosa che vada bene. Ma che fosse una. Fatta
ovvia eccezione per la ubicazione. Centrale, raggiungibilissima e coperta da
una fitta vegetazione arborea – da meglio trattare, ovviamente – con il
meraviglioso ‘plus’ dato dalla affacciata sul sottostante costone tufaceo. Un
luogo che sarebbe di gran pregio, qualora opportunamente riqualificato e
rivalutato. Chiudendo il libro dei sogni e dell’ immaginazione, la realtà è,
purtroppo, ben diversa. Mai visto, innanzitutto, una Villa Comunale che non presenti
un filo di erba. Le aiuole – con i cordoli di cemento regolarmente spaccati -
sono aride, medesima cosa per i vialetti. Il terreno si è compattato, a momenti
sembra che debba emergere il costone tufaceo. Radici, ormai fuoriuscite dalle
loro sedi, costituiscono naturale
sgambetto per la popolazione meno giovane che – recandosi la per trovare un po’
di ristoro – rischia di ricordarsi della passeggiata per tutt’ altro. Il suolo è
divenutoun pregevole deposito di pietre, terra e sabbia. Una meraviglia quando
si solleva il vento, con grossa allegria – in particolare - delle prossime
attività commerciali. Costrette a chiudere i battenti onde non veder contaminati
i loro prodotti. Attività – due in particolare – che operano a contatto di
elevate temperature e che ringraziano per la naturale sauna offerta dall’Ente
comunale. Basterebbe un fiorellino qua ed un altro la, una bella semina di
verde e si risolverebbe ogni sorta di problema. Non ultimi quelli della decenza
e del decoro, regalandosi pure un po’ di colore alla triste e spenta zona. A
dire il vero, però - un qualcosa di colorato lo si trova pure nella villetta. Poco
conta che non sia di matrice floreale, bensì riconducibile a tubi di plastica –
di un bel rosso vivo – che spuntano dal terreno. Li lasciati a futura memoria
da pregressi lavori. Continuiamo la nostra passeggiata, anche perché trovare un
posto a sedere – che sia comodo - non è affatto facile. Quelche panca è
sgangherata, a qualche altra è stato potato via lo schienale. L’ imbecille di
turno avrà pensato che fosse un qualcosa di inutile, meglio asportarlo. L’
evidente ricordo di un antico mal di pancia – proseguendo - è stampato contro il muro del carcere
mandamentale, nella parte di esso che si affaccia sulla villa. E’ li da tempo
immemore a ricordarci, tuttavia, quale sia l’ attuale principale funzione della
zona. Pisciatoio pubblico, se non ‘altro’ pubblico. Ma anche ottimo ritrovo per
gli accoppiamenti del sabato sera. Una delle telecamere di cui è disseminato il
territorio, non poteva essere piazzata li? Anche per dissuadere i già
menzionati che non resistono alla tentazione di portarsi via – come souvenir –
i pezzi delle panchine? Già oggetto di giuste riflessioni- poste in essere
dalla collega Melenzio – la problematica dell’ area non ha meritato voce
chiarificatrice alcuna da parte di Palazzo San Francesco. Prendiamo, quindi,
noi le carte in mano e scopriamo che – con grande piacere – nell’ elenco annuale
delle opere figura anche la Villa comunale. La “riqualificazione” dell’ area
rientra, infatti, tra le opere da cantierizzare. Responsabile del procedimento
è l’ ingegnere Ciro Magliocca ed i lavori prevedono un importo di 270.000 euro.
Dovrebbero iniziare nell’ ultimo trimestre del corrente anno e concludersi dopo
circa 12 mesi. Non ci resta che sperare: tanto, peggio di così, non può andare.
Mi presento e sono il Ragioniere ROSSANO GAETAQNO,che per dovere di cronoca, deve per forza commentare, e spero che cio' che dico vada verificato, affinchè quando si scrive si diuca la verità. Infatti sono stato Ragioniere Comunale di Sant'Agata dei Goti, e mi ricordo che all'epoca furono spesi dei milioni per sistemare la Villa Comunale.
RispondiEliminaPurtroppo, per devo a malincuore constatare, che successivamente, non sono stati investiti più soldi per la manutenzione delle Ville e Giardini, e forse che mi ha sostituito nel mio compito ha fatto scomparire il Capitolo del Bilancio Comunale.
Allora mi chie4do di chi sia la colpa, certamente non dei politici, ma dei tecnici che preparano i Bilanci .
Pero' devo anche dire che la colpa è anche dei cittadini che non hanno saputo e non hanno avoto rispetto per i beni Comunali.
Grazie.