SANT'AGATA DE'GOTI- Corso Vittorio Emanuele III:le telecamere vedono le auto e le moto sui marciapedi?
Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
Sant’
Agata dè Goti – area di diffusa indisciplina dopo l’ orario di fine servizio del
corpo di Polizia Municipale. Non un’ accusa, ma un dato di fatto.
La nostra
realtà – ce lo ribadiamo – continua ad essere decisamente più vivibile rispetto
a molte altre limitrofe, e di ciò non possiamo che essere felici. Ma non è
necessario dover arrivare agli estremi di Secondigliano per patire un pur minimo disagio. Quel disagio
che le persone normali provano – sempre la sera, dopo che smontano le divise
municipali – transitando lungo il Corso Vittorio Emanuele III, circuito di
ragazzotti amanti di velocità, motori rumorosi e di stereo sparati a pieno regime.
Così come recano un minimo di fastidio il motorino che deve necessariamente
‘zig zagare’ sul marciapiedi o, ancora, le auto che vanno a sostare proprio
sugli spazi destinati ai pedoni. Esuberanza giovanile, nulla di più, ma
fastidiosa ed anche un po’ pericolosa. Similmente nulla si vuole imputare alla
Polizia Locale, nè tantomeno all’ Arma che – in esiguità di personale ed in
mancanza delle forze cugine (Finanza e Polizia) – deve sobbarcarsi il controllo
di un territorio grande quanto la città di Napoli. Tutti assolti e nessun j’accuse ad alcuno.
Ascoltiamo, però, anche la lamentela del cittadino comune che non riesce a
convivere con due e quattro ruote troppo invadenti e frettolose. Il Corpo di
Polizia Municipale smonta ad una certa ora; e questo lo sappiamo. L’ Arma è in
forte difetto numerico. Ed anche questo è stato detto. Quindi, qual’ è la
soluzione per restituire un pizzico di serenità ai normali utenti del ‘Viale’ e
del ‘Ponte’ by night? Le telecamere. Cavolo, le telecamere. Non sappiamo se esse
già spieghino la loro efficacia legale. Quando ciò sarà, però, auspichiamo che
il ‘Grande Fratello’ non sia solo un monumento, ma veda e ripari all’ illecito.
L’ occhio digitale – talmente potente, si disse in sede di presentazione, da
contarti i capelli in testa – deve vedere i motorini che trattano la gente sui
marciapiedi come i paletti dello sci o -
ancora – deve riuscire a leggere la targa delle auto parcheggiate per
ore sui marciapiedi. Altrimenti, ci spieghino, qual’ è il loro ruolo? Mi sfugge
se la videosorveglianza sia finalizzata alla elevazione di sanzioni da Codice
della Strada. Se così non fosse - però – chi sullo schermo, all’ indomani,
dovesse vedere quello che si è combinato lungo il viale la sera precedente - riconoscendone gli
autori – potrebbe chiamarsi il ragazzotto – alla buona – invitandolo a condotte
più civili. I ‘deterrenti’ sono tali se ad essi consegue l’ applicazione della
pena. Altrimenti si chiamano spreco di soldi pubblici. Sempre con riferimento
alla zona centrale del paese, apriamo una riflessione relativamente alla
preclusione al traffico del Corso Vittorio Emanuele III. Una soluzione
piacevole e confortevole, che consente una passeggiata serena lungi dal
fastidio delle auto. Non capiamo, tuttavia, perché il divieto di transito debba
essere rimosso alle ore 22. Proprio quando la gente, nel bel mezzo della calura
di questo agosto rovente, si affaccia con il naso fuori di casa. E così, manco
hai finito di pensare quanto sia rilassante il ponte senza auto, che ti sopraggiunge
la festosa carovana di auto e moto (e, quindi, vedi sopra). Tutti sul
marciapiedi e fine della tranquillità. Cosa costerebbe – almeno per questi
altri pochi giorni ‘vacanzieri’ – allungare l’ ‘isola’ fino alle 24? La
circolazione potrebbe continuare a svilupparsi lungo via Santisi e via Ponte
Vecchio, sicuri di come il traffico non andrebbe affatto in paralisi.
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