Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
Vi è la Sant’
Agata dei portici, dei monumenti e delle chiese. Una Sant’ Agata di storia e di
architettura che attende solo il bacio – come nelle favole – per divenire
principe da rospo.
E vi è poi l’ altro paese - meno visibile – quello che non è
neppure sfiorato dal visitatore della domenica, quello che – molto
probabilmente – anche il medesimo cittadino ignora nella sua esistenza. E’ la
Sant’ Agata della natura, quella che si articola alle pendici della pietra
tufacea, quella che è sospesa in un limbo dove il tempo non trova riferimenti. Apprendiamo
dall’ amministrazione comunale di Sant’ Agata dei Goti – che, tuttavia, non ha
ancora dato – in merito - comunicazioni ufficiali – di come entro l’ anno
solare 2013 sarà reso disponibile alla fruibilità di cittadini e di visitatori un
percorso naturalistico articolato lungo il perimetro del costone. L’ itinerario
dovrebbe principiare dall’ attuale area di parcheggio posta al di sotto del
plesso ecclesiastico di San Menna. Da tale punto di ritrovo si dovrebbe
discendere verso l’ area sottostante il ponte – attraverso una scalinata - per iniziare l’ effettivo percorso che – come
anticipato – andrebbe a correre parallelamente al costone. Una passeggiata
sospesa tra il sovrastante massiccio tufaceo ed il verde dell’ adiacente vallone
fino ad approdare all’ area dell’ ex macello. O, meglio, fin a dove si aggira lo
spettro di questa ennesima incompiuta comunale, corposa fetta di quei miliardi
di sperperi passati finiti anche alla attenzione del Gabibbo. In quel luogo la
progettualità prevede la predisposizione di un’ area verde destinata alla sosta
ed al ristoro. Al di fuori dei disegni di oggi, si segnala come nelle adiacenze
del macello si apra lo spettacolare scenario della ferriera ed il complesso di
antichissimi mulini datati 1600. Sarebbe suggestivo recuperare anche queste
aree – pur insistendo nella specifica zona una molteplicità di interessi
privati. Non abbiamo nozione – tornando sulla via maestra - dell’ importo dei
lavori, pur apprendendosi come le liquidità sarebbero state reperite in seno al
PSR Campania. Questo è quanto dovrebbe andare a porsi in essere nei mesi a
venire. Un passo, figlio di ottime capacità progettuali e politiche, compiuto
sulla strada del decollo turistico. Auspicando che l’ opera trovi effettivo
compimento, plaudiamo ad una iniziativa che è tesa ad esaltare una delle tante
risorse di cui il paese dispone, dando pregio alla prospettiva naturalistica
del territorio. A ciò si aggiunga anche
il PIRAP – sempre realizzando nel 2013 – inerente la struttura del carcere
mandamentale. In quella sede – che sarà battezzata ‘porta del Taburno’ - dovrebbe
trovare ubicazione una sorta di info-point demandato a fornire delucidazioni
sul parco e sulle sue peculiarità. Rimanendo in tema di impulso alla politica
attrattiva si segnala – ancora – la predisposizione dei supporti logistici – in
seno alla chiesa di San Francesco – finalizzati ad accogliere entro la
struttura i beni oggetto della cellula archeologica. Ed, ancora, si sottolinea
il tour che si svolgerà presso il Carolino – patrimonio UNESCO – nel mese di
settembre, nel contesto di una iniziativa europea condivisa anche dalla realtà
santagatese. L’ estate appena conclusa potrebbe essere stata – quindi - l’
ultima all’ insegna delle scarse presenze. Meglio dire, delle presenze – per
quanto rilevanti - concentrate solo sulle date degli eventi. Qualcosa principia
a muoversi, lasciando sperare in un futuro che non sarà – e non potrebbe
esserlo – peggiore del passato e del presente.
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