Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
Ufficio
Postale di Sant’ Agata centro, piovono le contestazioni da parte degli utenti. Diverse e di svariata
natura le criticità poste alla nostra attenzione.
Innanzitutto, viene
evidenziata la non facile accessibilità alla struttura da parte dei portatori
di handicap. In modo particolare di quelli costretti sulla sedia a rotelle.
Come si evince, infatti, dalla corredata documentazione fotografica, per fare
accesso nella struttura – inutile ribadire, di rilevanza primaria per la
cittadinanza- bisogna affrontare tre gradini. Ostacolo insormontabile per chi è costretto in
carrozzina. L’ alternativa, però, per aggirare l’ ostacolo non mancherebbe.
Solo che è poco ‘pubblicizzata’. Accanto all’ ingresso con i gradini, infatti, vi
è un arco chiuso da un portone in ferro. Varcato esso si potrebbe accedere ad
un passaggio che permetterebbe – appunto - di bypassare i gradini. Detto
portone, però, si presenta rigorosamente
chiuso a chiave. Apribile, tuttavia, attraverso un lettore entro cui passare il
‘postamat’. Il problema è che, però, non vi è alcun cartello indicante tale
possibilità. Tant’ è che l’ infrastruttura si rivela anonima e difficilmente
riconducibile all’ ente postale. Pe intendersi: basterebbe la semplice
posizione di un cartello che mettesse in evidenza la possibilità. In ogni caso,
gradini o meno, una ulteriore difficoltà per le perone meno fortunate si
presenta nel dover affrontare la rampa che dà accesso agli sportelli. La
normativa disciplinante la materia delle barriere architettoniche – con
specifico riguardo al relativo abbattimento - stabilisce come la pendenza di
dette rampe non debba superare l’ otto percentuale. Non disponiamo, purtroppo,
del dato architettonico ma ci pare alquanto evidente come la pendenza sia
difficilmente affrontabile se non disponendo delle carrozzelle motorizzate. Non
solo, tuttavia, le problematiche ricollegabili alle barriere. La frequentazione
dell’ area esterna l’ ufficio postale, quella ove è allocato lo sportello di
prelievo automatico, è da affrontare con le mollette al naso. Causa puzza di
urina. Che la gente sia incivile è cosa risaputa. La pipì si deposita – per chi
non lo sapesse – nei wc e non nei luoghi pubblici. Anche in questo dovremmo
distinguerci dai cani, che usano far ricorso a questa pratia per ‘marcare’ il
territorio. Tuttavia, il persistente olezzo lascia supporre come le pulizie non
vengano effettuate in modo assiduo. Ritenendo che tale compito – ma non ne
abbiamo certezza – debba ricadere sull’ Ente postale. Esemplare è lo stato in
cui versa la zona che si apre subito alla sinistra dei già citati gradini. Li
il cattivo odore – sempre riconducibile a matrice ‘umana’ – è insostenibile. A
testimonianza dei ripetuti ‘passaggi’, una netta traccia scurita vicino al muro
(vedi foto). Un ultima criticità viene evidenziata con riferimento all’
ubicazione dello sportello per il prelievo automatico. Ritenuto sistemato in
una zona troppo poco in vista che esporrebbe a potenziali rischi l’ utenza.
Vero è, d’ altra parte, che l’ azienda ha posizionato delle telecamere deputate
alla sorveglianza del luogo dovendo, pertanto, esercitare – tale accorgimento –
una funzione di deterrente.
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