Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
Capibile
la necessità dei proprietari terrieri di voler mantenere in condizione di
decoro e di igiene i propri fondi.
Tuttavia, bisogna anche che si presti
attenzione a che tale condotta non vada a determinare rischi per la altrui
incolumità. L’ ultimo caso ieri mattina ad Airola. L’ ultimo di una miriade che
quotidianamente affligge il comprensorio
caudino. E non solo. A finire nel ‘mirino’ il fenomeno dei roghi di sterpaglie
e di erbacce varie che vengono posti in essere sugli appezzamenti agricoli. Molto
spesso prossimi ad arterie ad intenso scorrimento automobilistico – e, quindi,
potenziale cagione di pericolo per la circolazione a causa della spessa coltre
di fumo che da essi si leva. Airola, ore 10:30 – circa – di sabato mattina.
Percorro – in direzione Appia - la continuazione di via Lavatoio. Quando manca
poco alla intersezione con la strada statale noto una spessa nube che si leva
da un terreno. Una robusta coltre che si erge da un punto ben determinato, a poche
decine di metri dalla linea stradale. Accosto per vedere di cosa si tratta. In
pochi minuti di osservazione è subito palese quanto – complice il vento –
quella nube sia rischiosa per la circolazione stradale. La visibilità, a momenti,
si azzera prima che una folata la spazzi
via. Per poi assumere nuova compattezza. Qualche macchina rallenta. Siamo, del
resto, lungo una tratta a già alta incidenza di sinistri. Nessuna voglia,
quindi, di brividi ulteriori. Rimango una decina di minuti e – quando vorrei
allertare qualche forza pubblica – quella nube, all’ improvviso, scema. Quasi
fosse stata stroncata di colpo. L’ evento di ieri non è, in ogni caso, isolato.
Un po’ in tutto il comprensorio i proprietari non lesinano questi falò – ribadiamo,
necessari per la igiene dei fondi. Ma che, tuttavia, andrebbero azionati con
maggiore cautela. Il più possibile
lontano – vale a dire - dalle carreggiate ed ammassando poco materiale per
volta. Auspicando, inoltre, che tali iniziative vengano intraprese in assenza
di folate di vento. Sono, infatti, tali ultime a spostare pericolosamente il
fumo. Rammentandosi, altresì, come le medesime norme – tante volte reclamizzate
– in materia di contrasto di incendi sconsiglino vivamente di appiccare fuochi
in costanza di eccessivo calore e di forte vento.
Commenti
Posta un commento