Ipm, Sappe contro Napoletano

(Giuseppe Fortunato da Il Sannio Quotidiano di Sabato 22 Luglio 2017)
“Una realtà diversa da ciò che si presenta quella relativa all’Istituto penale per minorenni di Airola”. Queste sono le considerazioni che arrivano, direttamente da Roma, dalla Segreteria generale del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria “Sappe”, dopo le dichiarazioni “tranquillizzanti rese alla stampa locale dal Sindaco Napoletano”. Ciò “nonostante l’incremento degli eventi critici che stanno minando sia l’ordine e la sicurezza dell’Istituto sia l’incolumità degli Agenti ivi operanti”. Le parole del Primo Cittadino caudino, affidate alla nostra testata, avevano voluto “spezzare una lancia” a favore degli agenti e della Direzione del plesso di corso Montella. “Basta gogna” aveva ammonito il leader di Palazzo Montevergine che, allo stesso tempo, aveva francobollato come ingiuste le svariate critiche piovute sulla struttura all'indomani dei molteplici e recenti eventi di cronaca non mancando, piuttosto, di definire la stessa come eccellenza anche al di fuori dei confini regionali. “Mi sorprende, intanto – aveva rimarcato il Segretario generale Sappe Donato Capece - che il Sindaco, che non ha alcuna competenza in materia di ordine e sicurezza penitenziaria, possa sminuire quel che è accaduto e che da tempo accade nell’Istituto penale per minori di Airola. Fatti, non opinioni. Prendo dunque atto che nonostante fatti oggettivi quali risse, violenze, rinvenimenti di droga, minacce contro la Polizia penitenziaria, c’è chi sostiene che ad Airola va tutto bene e che non c’è nessun problema. Affermarlo, però, vuol dire raccontare una realtà diversa da quel che si presenta. Il Sappe – insiste il vertice della Sigla - ribadisce che gli eventi critici si stanno reiterando con una frequenza oramai divenuta insostenibile perché si è diffuso un clima di ostilità dei detenuti nei confronti dei poliziotti penitenziari e non ammetterlo vuol dire non voler vedere la realtà. Nessuno gioca a mettere alla gogna la struttura carceraria di Airola, come pensa e afferma il sindaco Napoletano. Almeno non noi – ancora Capece – Il Sappe, sino ad oggi, ha dato notizia e denunciato fatti ed eventi critici accaduti nell’Istituto penale per minori di Airola perché l’impegno nostro, del primo e più rappresentativo Sindacato della Polizia penitenziaria, è quello di far conoscere all’opinione pubblica quel che avviene nelle carceri ogni giorno e far dunque comprendere il lavoro duro e difficile svolto con professionalità, spirito di abnegazione e umanità dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia penitenziaria. Lo ha fatto per Airola e lo fa per le oltre 200 carceri italiane per adulti e minori. Il nostro obiettivo è sollecitare e pretendere una trasparenza reale della gestione della cosa pubblica, un concreto rispetto delle regole e della democrazia in materia di organizzazione del lavoro dei poliziotti di Airola, della salubrità dei posti di lavoro, del rispetto dei diritti inviolabili di ogni singolo agente, Sovrintendente, Ispettore di Polizia penitenziaria. Soprattutto, lo ribadisco con fermezza, rivendichiamo il diritto alla trasparenza perché non abbiamo nulla da nascondere”. E' una ammonizione alquanto dura quella che giunge dalla massima Sigla nazionale di settore. “Mettere la testa sotto la sabbia – incalzano da Roma - non vuol dire affatto che i problemi non ci siano, anzi. Perché c’è chi vorrebbe nascondere che ad Airola sono state trovati telefoni cellulari e droga? Perché non si vuole dire che il carcere minorile è stato protagonista in più occasioni di risse tra detenuti? E le aggressioni e risse di taluni detenuti contro i nostri Agenti, feriti e contusi? - si interrogano dal Sappe - Lo sanno o fanno finta di non saperlo? Si vogliono forse confutare questi (e sono solamente alcuni) eventi critici accaduti nell’Ipm di Airola? Siamo noi i “cattivi” perché li abbiamo reso pubblici o c’è chi preferisce nascondere la testa sotto la sabbia e..va tutto bene, madama la Marchesa? Mettere la testa sotto la sabbia non vuol dire che i problemi non ci siano, anzi. Che senso ha sminuire la grave tensione subìta dai poliziotti penitenziari, come sempre in prima linea a gestire – per altro con grande professionalità – questi continui eventi critici, conseguenza anche dell’eccessiva tolleranza verso chi dovrebbe scontare una pena con responsabilità e non mettendo a soqquadro l’ordine e la sicurezza?” Chiusura dal Sappe ancora all'indirizzo di Michele Napoletano “Cosa ha fatto il Sindaco per i poliziotti penitenziari in servizio ad Airola? Ha predisposto corsi di formazione ed aggiornamento finalizzati, ad esempio, ad ottenere la patente europea del computer (Ecdl) o ad imparare lingue straniere? Ha attivato convenzioni per l’uso gratuito degli impianti sportivi e delle palestre? Ha agevolato una edilizia residenziale per gli appartenenti alla Polizia penitenziaria? Ha dato corso ad iniziative per il benessere degli agenti stante anche la particolarità stressante del servizio nel carcere minorile? Cosa ha fatto insomma per i poliziotti penitenziaria, non per i detenuti?”

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