La burocrazia, la Soprintendenza e la Fondovalle..


(Giuseppe Fortunato da "Il Sannio Quotidiano del 10 Luglio 2017)
Le difficoltà nel reperire i fondi, gli sforzi della politica, la pressione delle Comunità. E, poi, il freno della burocrazia. Vita dura quella degli amministratori locali, alle prese con un quotidiano tecnicismo che finisce molto spesso per zavorrare l'iter di attività ed opere pubbliche varie. La Fondovalle Isclero e l'ampliamento della sede centrale di via Sant'Antonio Abate del “De Liguori” le ultime “vittime” di una macchina che spesso cammina e fa camminare troppo lentamente. Come si apprende da fonti prossime a Palazzo San Francesco, infatti, la Soprintendenza competente, a seguito di apposite richieste di parere venute dall'Ente municipale, avrebbe richiesto integrazioni con riferimento alle due progettualità. Richieste che, sia chiaro, sono supportate e previste dalla norma di riferimento. Non già, quindi, una invenzione del Dirigente di turno che, dal canto suo, non può far altro che pretendere l'applicazione di norme e regolamenti. Allo stesso tempo, però, appare forte la necessità di procedersi (nelle alte sfere romane) ad una operazione di semplificazione che sia atta a snellire percorsi che, nelle aree sottoposte a vincoli, si presentano veramente tortuosi. In ispecie quando la burocrazia non attiene l'ambito della sicurezza (aspetti su cui nessuno discuterebbe) ma corollari che, quanto meno ai profani, risultano essere non estremamente “indispensabili”. L'auspicio è che integrazioni e similia, in particolare con riguardo al discorso Fondovalle, non determino eccessivi slittamenti temporali

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