"Giubbotti catarifrangenti agli immigrati in bici"

(Giuseppe Fortunato dal Sannio Quotidiano del 21 Settembre)
“Qualcuno provveda a dotare i giovani ospiti dei Centri di accoglienza di giubbini catarifrangenti. In primo luogo per la loro stessa sicurezza”. E' questo il contenuto di una nuova segnalazione che, ricalcando diverse altre giunte negli ultimi tempi, è pervenuta alla nostra attenzione. La questione solo apparentemente è di poco conto. La fitta presenza di giovani migranti, infatti, ha determinato una sorta di “boom” nella circolazione sulle due ruote: se la bici, infatti, è di uso comune all'interno dei Centri abitati durante la stagione calda, la “novità” portata dai giovani extracomunitari vive nell'uso della stessa anche di notte ed anche, soprattutto, lungo le strade extraurbane. I ragazzi, infatti, privi di mezzi a motore, utilizzano le biciclette quale mezzo comodo ed economico per i loro spostamenti. Ma lo fanno, purtroppo, spesso e volentieri eludendo quelle che sono le norme di sicurezza indispensabili per la loro integrità in primo luogo. Il “fenomeno” è massiccio lungo la Strada Statale Appia e nelle arterie ad essa prossima: in pieno orario di buio, infatti, i giovani solo soliti percorrere le tratte in questione inforcando le due ruote. Lo fanno senza indossare giubbotti catarifrangenti né, tanto meno, i loro mezzi sono dotati di dispositivi luminosi: fermo stante gli obblighi degli automobilisti di procedere ad andature conformi alla norme codicistiche, non sarebbero stati pochi i casi di investimenti sventati sul filo di lana e solo grande alla prontezza di riflessi del guidatore. Da qui l'auspicio che i Centri di accoglienza o le Cooperative che hanno in carico la gestione dei giovani si preoccupino di fornire loro gli strumenti di necessaria sicurezza 

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