In Valle Caudina mancano 94 Vigili Urbani

(da Il Sannio Quotidiano del 10 Gennaio 2018)
La “mission impossible”. E' quella cui è chiamata la Polizia municipale dei vari Comuni della Valle Caudina sannita. Undici paesi (Airola, Arpaia, Bonea, Bucciano, Durazzano, Forchia, Moiano, Montesarchio, Pannarano, Paolisi e Sant'Agata de' Goti), 50.383 abitanti e 185 chilometri quadri di territorio da controllare – un'area più vasta di una città come Milano che di chilometri quadri ne conta 181. Numeri che devono essere “curati” da appena 32 agenti. A tanto ammonta, infatti, il totale di personale in forza agli Enti beneventani della Valle. Numeri in ogni paese ampiamente al di sotto delle necessità (ve ne dovrebbero essere in totale 126, ovvero due ogni 800 abitanti) con la impossibilità di procedersi a nuove assunzioni per le esigenze di cassa ed i “paletti” che vengono dagli Organi superiori. A Montesarchio, seconda realtà della provincia di Benevento, gli agenti guidati dal Comandante Barbieri, egli stesso compresi, sono appena otto. Uno in più a Sant'Agata de' Goti (nove) mentre ad Airola gli effettivi sono cinque ed a capitanarli v'è un vertice a scavalco (Serafino Mauriello che risulta in organico a San Martino Valle Caudina). Vanno malissimo le cose a Moiano dove l'unico Vigile in campo a controllare Capoluogo e frazione di Luzzano (il Comandante Costantino Viola) è spesso indisponibile per serie questioni di ordine personale. Ed anche a Paolisi l'unica figura in forza al Corpo è quella del Comandante. Ma v'è chi sta peggio. A Bonea, ad esempio, non risulta in organico neppure un Vigile: si va avanti con lo “scavalco” preso da San Martino Valle Caudina, stessa soluzione adottata a Moiano dove sono stati posti in essere accordi con Airola e Montesarchio. Meglio ma non bene ad Arpaia e Forchia dove gli agenti sono, rispettivamente, in numero di tre e due. E poi Durazzano che, anch'esso, di Vigili ne conta appena uno. Due quelli di Pannarano, numero destinato a dimezzarsi con un pensionamento con decorrenza 1 Marzo. Una situazione, questa rappresentata, che si traduce in un deficit di controllo del territorio, tanto più che la Polizia municipale non assolve solo a compiti come da Codice della Strada bensì ad una miriade di ulteriori attività di supervisione. Mettici, poi, ferie, influenze e situazioni simili e si coglie quanto siano vive le difficoltà del Corpo. Ed anche su questa tematica, non a caso, è scivolato il progetto Città Caudina, con le ristrettezze che hanno impedito ai grandi di essere magnanimi coi piccoli. Soluzioni? Ne potrebbero vivere solo a livello governativo consentendosi, ad esempio, ai Comuni nuove assunzioni – in nome del supremo interesse della pubblica sicurezza – in deroga al cappio finanziario che affoga gli Enti locali. 

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