Moiano, filo spinato in montagna: il pericolo viaggia in Mtb

(Sannio Quotidiano 24 Aprile 2018)
Aprano bene gli occhi gli aficionados della mountain bike caudini ed, in particolare, quelli che amano battere le alture del territorio. Sport, ossigeno e natura. Ma anche qualche pericolo di troppo, forse evitabile. E' stato un ciclista di Moiano a lanciare l'allarme ai colleghi postando sul proprio canale “social” le conseguenze spiacevoli di quella che doveva essere solo una sana gita fuori porta. Il giovane, infatti, ha riportato ferite non indifferenti ad una gamba dopo essere entrato in contatto con del filo spinato posto a delimitazione di un fondo in zona monte Porrito. Ebbene: il ragazzo, nell'affrontare una discesa a bordo della propria mountain bike, è stato profondamente “graffiato” dalla particolare recinzione che, a detta dello stesso, era non segnalata e in un punto poco visibile. Notevoli solchi ad una coscia per un incidente che, fosse stata la velocità più consistente, avrebbe potuto avere conseguenze ben più serie. Il discorso è da approfondire: al di la del caso dato dall'abusiva recinzione di zone demaniali (sia chiaro, il riferimento è generale e non al caso specifico) che spesso si riscontra in zone collinari e montane, è da comprendere fino a che punto si possa delimitare anche un terreno privato con strumenti (come il filo spinato) che possono determinare danni anche a soggetti che non hanno intenzione alcuna di violare la proprietà stessa. Il dibattito, in ambito di giurisprudenza (che è da ricondurre alla fattispecie cosiddetta degli “offendicula”), è abbastanza “vivo” e non presenta una soluzione certa è univoca. In linea generale vige il principio secondo cui il proprietario di un fondo abbia facoltà di predisporre mezzi per la difesa della sua proprietà. Questa facoltà, però, è limitata, soprattutto se si spiega senza distinzioni di sorta anche verso chi non intende offendere (si pensi, caso estremo, a recinzioni elettrificate che possono causare la morte di chi accidentalmente le sfiorano). Inoltre questi strumenti di “difesa” devono essere ben visibili ed evidenziati con appositi cartelli di pericolo. Solo se sussistono questi requisiti gli “offendicula” possono essere considerati normativamente leciti. In ogni caso, l'imperativo è quello della massima attenzione. 

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