“Ridateci le sterilizzazioni all'ambulatorio di Bucciano!”

(Sannio Quotidiano 8 Maggio 2018)
C'è apprensione tra volontari e filo-animalisti del territorio caudino. Le preoccupazioni, in particolare, sono legate alle attività dell'Ambulatorio veterinario Asl di Bucciano. Permane, infatti, lo stop alle sterilizzazioni (dall'estate 2016) che prima venivano erogate presso il presidio in questione. Con le incombenze che, di conseguenza, devono essere sbrigate nella non vicina San Giorgio del Sannio. In più – ci comunicano i volontari – le microchippazioni, oggi garantite il lunedi ed il mercoledi, potrebbero andare, anche esse, verso un blocco con, estremo scenario, la conseguente chiusura del presidio. Alla nostra attenzione, pertanto, è stato posto il contenuto della petizione che, sia on line sia cartaceamente, circola già nell'ambiente animalista e che “perora” la causa di un'incentivazione dei servizi – e non già l'inibizione degli stessi – presso il riferimento buccianese. “Dal 2003 – è il documento sottopostoci - in questa sede di Bucciano sono state effettuate circa 4000 sterilizzazioni e inseriti circa 8000 microchip grazie al superbo lavoro dei veterinari e all'impegno fisico ed economico di noi volontari. Crediamo pero' che un solo centro di sterilizzazione non sia sufficiente per un territorio comprendente 78 Comuni e vasto 2080,44 chilometri quadrati. Il nostro impegno, sia dei volontari che dei veterinari ha ridotto ma non eliminato la presenza di randagi di entrambi i sessi, che ogni sei mesi crea nuove nascite. Infatti, a tal proposito, come risultato di diversi mesi di assenza di sterilizzazioni a Bucciano a causa della mancanza di materiale chirurgico, ci sono stati numerose nascite. Chiediamo – è ulteriormente fatto presente - che rimanga aperta la sede di Bucciano, che ci venga restituito un servizio che avevamo e che funzionava in modo eccellente di modo che una parte di paesi della nostra provincia possa usufruire di interventi di sterilizzazione ed inserimenti chip, riuscendo così a ridurre maggiormente il triste fenomeno del randagismo e la proliferazione incontrollata della popolazione canina e felina”. Si spera in segnali positivi da parte dei vertici sanitari competenti.

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