Gioco, Valle Caudina: in fumo 32 milioni nel primo semestre 2017

(Sannio Quotidiano 20 Giugno 2018)
Ludopatia, è allarme rosso (anche) in Valle Caudina. I dati relativi al primo semestre 2017 sono shock: ben 31 milioni 548.000 euro sono stati bruciati tra videopoker, slot machines, gratta&vinci, superenalotto e scommesse varie. Una vera e propria industria del gioco che, invece di produrre fatturato, genera, quando si sfocia negli eccessi, debiti e situazioni di forti criticità anche (e soprattutto) all'interno delle famiglie. I numeri, come detto, fanno correre un lungo brivido dietro la schiena specie se rapportati ai dati disponibili con riguardo all'anno 2016. Durante quei dodici mesi, infatti, erano stati sperperati – campione di indagine sempre gli stessi paesi sanniti della Valle – circa 33 milioni di euro. Quel dato, tuttavia – elemento da precisare - prendeva in esame solo i soldi immessi nei videopoker e non, come nella indagine relativa alla prima parte dello scorso anno, tutte le forme di gioco e scommesse offerte dai Monopoli. Difficile, quindi, considerando la discrepanza tra gli oggetti in esame, operare un raffronto “scientifico”. Resta, tuttavia, il dato obiettivo che è più che mai eloquente. A Montesarchio, ad esempio, i soldi mandati in cenere sono pari a 12.197.724 euro; seguono Airola (5.940.000), Sant'Agata de' Goti (4.047.813),  Arpaia (4.206.576), Paolisi (1.660.056), Bucciano (843.396), Moiano (766.513), Durazzano (728.531), Forchia (496.547). A chiudere la graduatoria la coppia Bonea (352.335) e Pannarano (308.880). Guardando alla questione da una diversa prospettiva, quella offerta dalle giocate pro capite, ci si rende parimenti conto della gravità della questione. Basti pensare che ad Arpaia, nel primo semestre 2017, i cittadini hanno speso una media di 2056 euro a testa nel gioco. Come se un operaio prendesse due stipendi, aprisse la finestra e li gettasse allegramente al vento. Malissimo anche Montesarchio (903 euro), Paolisi (789) ed Airola (728). Più bassi i dati pro capite delle altre realtà comunali ma, non per questo, meno meritevoli di preoccupazione: vi è Forchia a quota 407 euro “inseguita” da Bucciano (402), Sant'Agata de' Goti (363), Durazzano (321), Bonea (249), Moiano (187), e Pannarano (144). Sempre più i cittadini che si aggrappano all'illusione della vincita facile: un andazzo che è stato colto dalla Diocesi di Cerreto-Telese-Sant'Agata de' Goti, con il Vescovo don Mimmo Battaglia, che ebbe a promuovere un protocollo con i vari Comuni sanniti proprio nell'ottica di contrastare tali pratiche. La sensazione è che la lotta sia decisamente spigolosa.

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