Sant'Agata de' Goti, dissesto finanziario: lo spettro è vicino

(Sannio Quotidiano 21 Dicembre 2018)
Il Comune di Sant'Agata de' Goti potrebbe dichiarare lo stato di dissesto già ai principi del nuovo anno. Un 2019 che, in tal modo, inizierebbe sotto una pessima stella per la Comunità locale. E' questa l'indiscrezione che sta circolando in modo molto forte negli ambienti cittadini: allo scopo Palazzo San Francesco dovrà andare ad indire, come da previsioni del Tuel, una seduta del Consiglio comunale inserendo all'ordine del giorno proprio la specifica dichiarazione. Una condizione che, a quanto pare, sembra essere inevitabile soprattutto alla luce della durissima nota giunta dalla Corte dei Conti: i magistrati contabili, si ricorda, avevano inizialmente chiesto delucidazioni all'Ente santagatese circa lo stato finanziario sottoponendo allo stesso 31 quesiti e 66 sottoquesiti concedendo 30 giorni per fornire le risposte – un termine poi allungato di ulteriori 15, su richiesta del Comune, con “scadenza” definitiva al 10 novembre. Le risposte, tuttavia, non hanno, da una parte, soddisfatto i giudici contabili che, dall'altra, hanno provveduto ad un loro esame delle carte che avrebbe palesato numeri molto diversi da quelli ufficiali. Come già specificato da nostra testata, vi sarebbe, al riguardo, uno “scarto” di diversi milioni di euro. La Magistratura contabile, non a caso, ha convocato un'adunanza per giorno 9 gennaio nel cui contesto si dovrà discutere in modo dedicato della questione Sant'Agata de' Goti. Sotto la lente di ingrandimento i bilanci dagli anni dal 2014 al 2017. Come detto, però, il Comune potrebbe anticipare i tempi e dichiarare lo stato di dissesto già prima della convocazione di giorno 9. Prende corpo lo spettro del crack che in più di un'occasione la minoranza consiliare, Giovanna Razzano in primis, aveva a più riprese evocato in passato. Era stato proprio l'esponente dell'opposizione, durante i lavori di un Consiglio comunale, ad evidenziare, carte alla mano, come l'Ente versasse in stato di predissesto alla luce dello sforamento di più parametri – dati di cui l'apparato tecnico-politico, durante i lavori stessi, non potè far altro che prendere atto. Rischia di chiudersi in modo tutt'altro che roseo il decennio valentiniano con tutte le significative conseguenze connesse alla dichiarazione di un eventuale dissesto. L'unica cosa che non cambierà è quella legata alla pressione fiscale: un eventuale crack finanziario comporterà l'imposizione di tasse al massimo per i contribuenti. Ma, come detto, questa per i santagatesi non è una novità

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