Centro medico Erre, la Fials e l'allarme licenziamenti

“L’amministratore delegato del Centro medico Erre ha già licenziato due lavoratori e sta notificando
a più di 40 terapisti della riabilitazione domiciliare contestazioni disciplinari che verranno molto probabilmente trasformate in licenziamenti, su fatti accaduti tra il 1 gennaio 2016 e il 30 settembre 2018”. E' il sindacato Fials a lanciare l'allarme.
“Noi non vogliamo entrare nel merito delle questioni – insistono dalla Sigla - in quanto ci sono i legali e i giudici che valuteranno le varie posizioni. Intanto abbiamo segnalato al giudice delegato e ai commissari giudiziali, quanto sta succedendo presso questo Centro”.
Oltre a questi elementi, inoltre, la Fials stessa rende anche noto come Confindustria di Benevento abbia convocato i sindacati per giorno 11 marzo con un ordine del giorno alquanto eloquente. Ovvero “riduzione personale del Cmr Spa”. “Al danno la beffa – aggiungono dal Sindacato - I lavoratori, che vantano crediti per circa 5 milioni di euro e che quindi hanno lavorato senza stipendio fino alla data del concordato preventivo, novembre 2016, oggi per questioni di mancato controllo degli uffici preposti, attribuibile solo ed esclusivamente all’amministratore delegato pro tempore, si trovano licenziati. La procedura fallimentare di Concordato preventivo, iniziata nel lontano 2016 e che si sarebbe dovuta concludere in breve tempo, è stata prorogata da ultimo al 15 aprile 2019.
Come abbiamo già ribadito, con altri comunicati, la garante Neuromed, arroccata nella propria posizione, cerca in tutti modi di voler far pagare la crisi e il risanamento previsto, riducendo il personale, chiedendo altresì il benestare di alcuni sindacati, così come è accaduto in altri centri, rilevati dalla stessa società. Invitiamo il Prefetto di Benevento e tutte le forze politiche – proseguono e concludono dalla Fials - ad intervenire con urgenza, anche con un tavolo istituzionale, in quanto il Centro medico Erre, nella persona dell’Amministratore delegato, sta per porre in essere il licenziamento di più di 40 lavoratori, che si troveranno senza lavoro, in età avanzata e con tutte le problematiche che ricadranno sulle rispettive famiglie”

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