Comune Montesarchio-Regione, lite per 280.000 euro

(Sannio Quotidiano 1 Marzo 2019) 
Da una parte c'è la Regione Campania che “ha concesso ma non erogato un finanziamento” al Comune di Montesarchio.
Dall'altra ci sono professionisti ed azienda che hanno eseguito le rispettive prestazioni e che, legittimamente, bussano alle porte di Palazzo San Francesco. Nel mezzo, tra incudine e martello, l'Ente municipale. Come si apprende dai contenuti della delibera di Giunta comunale numero 30 del 7 febbraio, l'Esecutivo cittadino ha conferito incarico all'avvocato Vittorio Modugno, dipendente dell’Ente, al fine di procedere al recupero coattivo “del finanziamento concesso e non erogato dalla Regione Campania a valere sul Programma regionale di sviluppo per la perizia di completamento dei “Lavori di recupero Convento delle Clarisse e aree esterne”.
Il tutto per l’importo complessivo di 281.626 euro. La situazione origina in un'era abbondantemente antecedente l'insediamento quale sindaco dell'attuale Primo cittadino Franco Damiano e, per la precisione, nel 2004 allorquando, con decreto dirigenziale 437, l'Ente regionale, prendendo atto della determina 52/2004 - con la quale il Comune aveva approvato il progetto esecutivo dei lavori in questione per un importo complessivo di 1,3 milioni di euro - aveva assegnando in via definitiva la predetta somma al Comune stabilendo le modalità di erogazione del finanziamento.
Nel 2011 – sette anni dopo – l'Ufficio tecnico comunale approvava la perizia di completamento dei lavori in questione, per l’importo di 281.692 euro, dando atto che alla stessa si sarebbe fatto fronte con i fondi di cui ai decreti dirigenziali 437/2004 e 292/2009.
Sempre l'Ente regionale, con nota 519475 del 16 giugno 2010, prendeva atto della perizia di completamento dei lavori di “Recupero del Convento delle Clarisse e delle aree esterne da adibire a centro di alta formazione ed eccellenza”, formulando disposizioni ai fini della attuazione dell’intervento e della successiva erogazione dei fondi di cui al Programma regionale di sviluppo ex legge 64/86. A ciò seguirono gli atti municipali con cui vennero aggiudicati i lavori della perizia di completamento, certi – dalle parti comunali – della copertura regionale.
Quindi vennero le prime richieste comunali, verso Napoli, al fine di aversi l'erogazione delle somme (questo nel 2014) cui seguì, l'anno successivo, l'ulteriore iniziativa dell'Ente montesarchiese tesa ad avere la reiscrizione nel bilancio regionale dei residui perenti relativi al finanziamento concesso al Comune con il già citato decreto 437/2004.
Nel mezzo ulteriori sollecitazioni sull'asse Montesarchio-Napoli e, purtroppo per la squadra Damiano, anche gli atti giudiziari di chi ha prestato lavori e attività professionali e che pretende le sue giuste spettanze.
Per concludere, come da esordio, ad esito di un “tira e molla” che si protrae da svariati anni, lo scatto in avanti dell'Amministrazione Damiano che, per le vie della Giustizia, si ritrova a chiedere alla Regione la corresponsione della somma di 280.000 euro

Commenti