Provinciale Sant'Agata-Durazzano, i rischi di sempre

La Provinciale Sant'Agata de' Goti-Durazzano resta una situazione molto border line dal profilo
della sicurezza. Ne sanno qualcosa quanti, per motivi di lavoro o meno, si trovano a percorrere con cadenza quotidiana i 5 (cinque) chilometri di via che separano i due Centri.
I disagi ed i pericoli sono quelli di sempre: la strada, in alcuni punti, diventa improvvisamente stretta, talmente tanto da rendere molto difficoltoso, se non impossibile, l'incrocio tra mezzi pesanti ed automobili provenienti da direzioni opposte. La conformazione fondamentalmente rettilinea, poi, porta più di un “pilota” a schiacciare sul pedale della velocità e, ritornando al discorso mezzi pesanti, non si può trascurare come quest'ultimi percorrano a decina la tratta in quanto via obbligata per raggiungere Durazzano, cittadina a forte vocazione produttivo-commerciale.
A questo si sommi la mancata regimazione dei terreni adiacenti che, di fatto, muoiono sui margini della carreggiata sciogliendosi in fango e pietrisco quando la pioggia diventa solo un pò più abbondante. Con l'aderenza delle auto che va a farsi benedire e senza voler fare neppure riferimento a quei momenti in cui vere e proprie fiumane sono scivolate a valle fino ad appantanarsi nel bel mezzo di Sant'Agata de' Goti in corrispondenza del deposito bus.
Problemi di sempre, mille volte denunciati con il sangue versato che non è riuscito a dare impulso verso una concreta attività di risistemazione. Si è detto a più riprese come la difficoltà viva nella difficile interfaccia con i privati e ad una connessa azione di allargamento che imporrebbe espropri e conseguenti impicci legali.
Il gioco (ed i costi) non valgono la candela e, quindi, passata la protesta o l'emergenza del momento, la questione è tornata puntualmente a scivolare nel dimenticatoio. L'auspicio è che la nuova Amministrazione provinciale facente capo al Presidente Di Maria possa approcciare in modo vero la situazione

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