Sant'Alfonso, arrivano le linee guida per il 118

(Sannio Quotidiano 28 Gennaio 2019) 
Da venerdi 1 febbraio le ambulanze, dopo 4 mesi di “stop”, potranno nuovamente accompagnare pazienti al Pronto soccorso di Sant'Agata de' Goti.
Una notizia solo apparentemente positiva poiché la rosa dei potenziali utenti sembra essere molto ristretta. Considerandosi il fatto che al “Sant'Alfonso” saranno disattivati, ad ore, i reparti di Ortopedia e di Cardiologia nonché, di notte, la Chirurgia, è facile prevedere che la rosa degli “eletti” si profili alquanto scarna. Che senso avrebbe, infatti, trasportare a San Pietro un paziente che non potrà essere trattato? Nessuno.
Allo scopo, quindi, si vocifera di alcune linee guida ufficiali che verranno impartite dall'ospedale agli operatori del 118 e che aiuteranno gli stessi a distinguere la tipologia di paziente trasportabile a Sant'Agata de' Goti da quella che dovrà essere, invece, condotta altrove.
Fondamentale, quindi, il ruolo dei soccorritori – ancor di più – che dovranno comprendere subito che tipo di paziente hanno in esame. E, quindi, dove dirigersi con l'ambulanza evitando viaggi a vuoto – ed inutili dispendi di tempo - verso un nosocomio che non potrebbe gestire il caso.
Ma, alla fine, sarà più semplice stabilire quando andare al Rummo che non quando dirigersi nelle corsie saticulane: in queste ultime, infatti, giungerà un numero veramente scarso di pazienti. Quelli per i quali non si sospettano traumi ossei, implicazioni cardiologiche, patologie che potrebbero comportare un intervento chirurgico: in tutti questi casi, e non solo, venire al Ps santagatese non avrebbe senso.
Cosa resta, quindi? Fondamentalmente un paziente da destinare alla Medicina. E la Chirurgia? La Chirurgia funzionerà solo durante le ore diurne e solo in regime di “day surgery”, ovvero per quei piccoli interventi che non necessitano di ricovero.
E coloro che, invece, arriveranno al Ps di San Pietro con mezzi propri? Ebbene, qui la situazione si fa più complicata: nella impossibilità di affiggere linee guida all'esterno delle abitazioni di tutto il comprensorio, in molti si ritroveranno nella condizione di fare toccata e fuga al “Sant'Alfonso” scoprendo, solo una volta giunti a destinazione, di non poter essere trattati.
E su tutto questo discorso pende la scure della soglia dei 20.000 accessi. Se non si taglia questo traguardo, addio Ps. Con tutti i reparti fino ad ora a regime, al Ps del Sant'Alfonso si sono registrati, nel 2018, circa 11.400 ingressi

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