Paolisi, la fine di un'epoca

La fine di un'era a Paolisi. Dopo trent'anni, equamente ripartiti lungo l'asse Principe-Montella, la
cittadina caudina volta pagina.
Perchè Paolisi è il primo Comune, dei sei della Valle chiamati al voto, a far saltare i tappi. In campo, infatti, vi è una sola (reale) lista.
Al netto della civetta “anti-quorum” (con Rosanna Gaddi alla guida), infatti, solo “Cambiamo Paolisi”, con Umberto Maietta al timone, ha presentato logo e nomi. Nulla è giunto dal versante alternativo, quello riconducibile allo stesso Montella (non più ricandidabile per limiti di mandato ma che, previa elezione quale consigliere avrebbe conservato il ruolo alla Rocca) né dal versante Gallo-Principe, che pure aveva pensato alla ipotesi Giulia Principe.
Una vittoria che viene da lontano e che è maturata attraverso gli anni, in particolare gli ultimi cinque, e che si sostanzia attorno ad un gruppo che, dai banchi della minoranza, ha martellato in modo costante e, soprattutto, competente la maggioranza consiliare.
Una maggioranza sfiancatasi nel tempo. Già nel 2014, anno dell'ultima elezione a sindaco di Montella, vi erano state avvisaglie di cedimento del progetto. In quella circostanza, infatti, il medico del 118 la spuntò per 10 punti percentuale, un dato che lo stesso vincitore non accolse con entusiasmo.
Poi, durante l'ultimo lustro, la posizione spesso non chiara del primo eletto Limonciello, tanti fuocherelli sparsi e, quindi, l'ultima rottura con Principe-Gallo. Una maggioranza i cui cocci erano stati a fatica tenuti insieme dal carisma di Montella; venuto meno, però, il fattore-sindaco, il giocattolo si è sfaldato.
Anche perchè nel frattempo si è inserito il discorso delle difficoltà finanziarie, puntualmente rintuzzate dal terzetto terribile di minoranza Carbone-Lanni-Maietta. Una vittoria che nasce dalle opposizioni, opposizioni che hanno rappresentato pienamente l'elettorato, non lasciandolo orfano e facendo sentire il fiato sul collo alla squadra di governo.
Con la figura di Maietta, prossimo sindaco, a rappresentare l'emblema. Tenace, stoico a combattere per 15 anni: sempre dall'altra parte della barricata.
E' la fine di un'epoca, questo è chiaro. Sull'altro versante si era tentato, da parte dei consiglieri Del Ninno e Vassallo, fedelissimi di Montella, la carta disperata di una squadra in extremis. Ma, alla fin fine, si è compreso come, ormai, il vento avesse definitivamente girato senso.

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