Sant'Agata, una storia di amicizia tra i banchi: “La terapia di Entony siamo noi!”

(Sannio Quotidiano 15 Settembre 2019)
“La terapia di Entony? Siamo noi!”.
Una bella storia di integrazione, di vera amicizia ma anche di collaborazione interistituzionale. E' quella che viene da Sant'Agata de' Goti e che corre a cavallo tra due scuole del territorio. Ovvero la Primaria di Faggiano, plesso ricadente nella giurisdizione del Secondo Circolo cittadino, e la Secondaria di Primo grado “Oriani”.
La vicenda, già trattata da “Il Sannio Quotidiano”, è quella del piccolo “Entony”. Entony è uno studente di Sant'Agata de' Goti, affetto da diverse e serie disabilità. Una condizione limitante ma ammorbidita dalla presenza di ben 13 angeli custodi in grembiulino. Tredici piccoli corazzieri che hanno accompagnato l'amichetto durante l'intero percorso della Primaria. Con presenza e discrezione. Uno “scudo” umano che è stato vicino per cinque lunghi anni, proteggendo dalle difficoltà del quotidiano e studiando le soluzioni del caso per agevolare la complessiva situazione.
Ora la scuola elementare è terminata e, salutata Faggiano, per Entony si sono aperte le porte della scuola Media presso l'edificio dell' “Oriani” Capoluogo. Ma anche presso il nuovo livello dell'Istruzione la favola di Entony e dei suoi 13 angeli custodi continua.
Questo perchè i compagni del ragazzo hanno chiesto alla Dirigenza dell'Oriani di poter veder conservato il gruppo delle Elementari e proseguire, quindi, compatti il percorso anche durante la Secondaria di Primo grado. Una richiesta supportata anche dai genitori dei sensibilissimi compagni nonché dalla Dirigente Elisabetta Di Maio, vertice dell'Ic2 saticulano, e da tutto il corpo docente che ha formato il piccolo nell'arco della Primaria. Ovvero i vari Carmine Meccariello, Giuseppina Cesare, Maria Simone, Antonietta Norelli, Immacolata Amoriello senza dimenticare la referente inclusione, insegnante Rosa Natale.
Mancava solo un ultimo tassello per poter comporre il mosaico: ed a porlo è stato il Dirigente dell'Oriani, Antonio Montella, che, al cospetto di una richiesta così umanamente forte – ma anche “scientificamente” fondata – non ha detto no. Il “blocco” dei tredici, quindi, è sopravvissuto anche alle Medie. La storia prosegue perchè, come affermano i compagni di Entony, “la migliore terapia siamo noi!”

Commenti

  1. Mi compiaccio con questi "Angeli", che, in una società che sta perdendo i valori essenziali di un vivere civile, trovano il tempo da dedicare a un fratello con umiltà e con infinito amore!

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