"Salvata al Sant'Alfonso": il racconto di una giovane mamma

Salvata dalla "prontezza del medico di turno del Pronto Soccorso dell'ospedale Sant'Alfonso Maria de' Liguori di Sant'Agata de' Goti". Il  nosocomio saticulano e la sua "funzione" altissima di salvare vite: una missione che si rinnova quotidianamente e che è testimoniata dai racconti di quanti a Contrada San Pietro hanno incontrato professionalità e tempismi decisivj. Alcuni giorni addietro, si ricorda, raccontammo della vicenda del bimbo di 10 mesi che fu rianimato dopo avere patito un gravissimo attacco di asma. Ora le parole di una giovane mamma che qualche mese addietro è sopravvissuta anche per l'intuito del medico professionista e dello staff tutto in servizio quella mattina al Ps saticulano "Il 29 Gennaio - racconta - inizio a sentirmi male. Un mal di testa fortissimo,come una pentola a pressione. Ero sola a casa con due bambini, svengo, perdo i sensi. Subito vengo portata al Pronto Soccorso del Sant'Alfonso Maria de' Liguori e subito e tempestivamente il dottore di turno capisce che era in corso un episodio ischemico. Immediatamente ho ricevuto le opportune cure e indagini del caso anche perché, ahimè, avevo anche una paresi facciale in atto. Dopo sono stata trasferita a Benevento. Le prime cure ricevute mi hanno salvato la vita e posso raccontarlo, altrimenti avreste letto un'altra brutta storia di morte prematura". Poche parole che però danno il senso di quanto sia importante e strategico il ruolo cui assolve l'ospedale di Sant'Agata de' Goti, riferimento primario per le due valli caudina e telesina. E non è escludibile - anzi! - che molte delle vicende che si sono consumate a Contrada San Pietro probabilmente avrebbe avuto esiti diversi laddove il primo soccorso fosse stato maggiormente distante in termini di minuti e di chilometri. Valutazioni umane che purtroppo in queste ore sembrano essere ignorate e sacrificate sull'altare di una volontà politica che dovrebbe superare ogni limite ed ogni impedimento di natura tecnica.


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