Uccise il figlio: docente 80enne beneficia dei domiciliari

Un evento di cronaca che ebbe a scuotere la Valle Caudina. Ormai dodici anni addietro. Un evento che, oltre alla crudezza della sua natura, ebbe a rivelare e svelare un dramma familiare ben più profondo. Il professore Teodorico Taddeo, 80 anni, potrà scontare la parte residua della pena inflittagli in regime di domiciliari. La vicenda, come prima accennato, origina nel 2013, esattamente nella giornata del 7 Marzo, quando in una abitazione del Centro irpino si consumò la tragedia: l'allora 67enne docente, in preda ad un raptus, ebbe ad esplodere, uccidendolo, cinque colpi di pistola all'indirizzo del figlio trentunenne Giovanni. Un omicidio che ebbe a consumarsi al culmine di anni di angherie e di minacce alle quali il ragazzo sottoponeva i genitori. Una esasperazione quotidiana che finì per compromettere l'equilibrio dell'uomo. Dopo aver consumato il delitto, Taddeo, stimatissimo insegnante di Lingue, ebbe a contattare i Carabinieri autodenunciando quanto aveva appena compiuto. Quindi ebbe ad instaurarsi il percorso processuale che si era andato a concludere nella giornata del 18 Novembre 2023 con la sentenza della Corte di Cassazione che ebbe a confermare la condanna a 14 anni di reclusione. In quel momento per l'uomo si andarono ad aprire le porte del carcere: stesso all'indomani, però, l'avvocato Pierpaolo Taddeo chiese che il suo assistito potesse scontare la pena, per l'appunto, in regime di detenzione domiciliare attesa la condizione di salute dell'anziano che rendeva evidentemente incompatibile la permanenza in cella. Taddeo quindi è rientrato nella sua abitazione ed avrà a disposizione un paio di ore al giorno per poter adempiere a quelle che sono incombenze del quotidiano. 

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