Termine
forte ed insolito quello adoperato nel titolo. Ma vi abbiamo riversato – a mò
di valvola di sfogo – tutta la rabbia e l' indignazione che abbiamo sentito
crescere dentro - in un incontrollabile crescendo - nell' apprendere le notizie provenienti
dalla Calabria. Secondo la DDA di Milano - siamo sempre in ambito indagatorio,
è bene rammentarlo - la 'mala' calabrese avrebbe 'ammorbidito' - con successo,
a quanto pare - il giudice Giancarlo Giusti, gip di Palmi. Diavolo
tentatore sarebbe stato Giulio Giuseppe Lampada,
finito in carcere per associazione mafiosa ed altri reati. Il Lampada, quindi,
per tenersi buono l' amico gip, ne avrebbe finanziato la passione del turismo.
Venti viaggetti, secondo l' ipotesi accusatoria, sarebbero stati sponsorizzati
dal presunto boss con tanto di corredo di puttane - chiamiamole con il loro nome, non ce ne vogliate. Da Berlusconi in poi
si usa il termine 'escort'. Perchè, invece, non utilizzare l’ espressione
originale (e sicuramente meno ipocrita), che realmente rende l’ idea? –
Stando all’ accusa, il giudice, in occasione di escursioni milanesi, se la
sarebbe spassata con le signorine – tra ostriche e champagne, immaginiamo - in
un albergo di San Siro. Chiamalo fesso,
sempre che sia vero. Divagazioni e voli pindarici a parte, nella medesima
inchiesta è finito dietro le sbarre un altro togato, il giudice
Giuseppe Vincenzo Giglio del tribunale di Reggio Calabria. La mala, in cambio
di ‘protezione’, avrebbe favorito la carriera della moglie di quegli. La
signora Giglio, per la cronaca, ha rivestito il ruolo di dirigente
provinciale, per poi diventare commissario straordinario della Asl di Vibo
Valentia. Ma la lista
di personaggi coinvolti a vario titolo nell’ inchiesta principale ed in quelle
satellite, non si esaurisce certo qua. Non può certo mancare l’ eminente
politico: nello specifico il Pdl Morelli – consigliere regionale - eletto nella
lista "Pdl-Berlusconi per Scopelliti", additato come anello di
collegamento tra i clan e gli ambienti politici nazionali. Nel Consiglio
regionale Morelli è presidente della Commissione consiliare bilancio e
programmazione economica. Poi, vi è un avvocato ed ancora un medico –
cugino, quest ultimo, del giudice Giglio – che avrebbe sponsorizzato campagne
elettorali di tipini poco raccomandabili . Per completare il quadro, una
divisa. Nello specifico, quella di un maresciallo capo della Finanza. A fronte di accuse
tanto gravi, la speranza che possano rivelarsi infondate – in tutto od in parte – è effettivamente ridotta al lumicino. Nell’ attesa degli eventuali processi – che saranno, in ogni caso, gli
unici e giusti giudici – è forte il nostro rammarico solo nell’ apprendere del
coinvolgimento in inchieste tanto infamanti di personalità che, della nostra società, dovrebbero essere il faro.
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