Lette le osservazioni di Ezio Esposito sull’Ospedale di Cerreto, ripropongo un articolo di un anno fa. Da allora nulla è cambiato, tutto è peggiorato. Porretta Terme è un paese di 4.800 abitanti situato sull’Appenino Tosco-Emiliano. È meta di turisti soprattutto perché ci sono gli stabilimenti a disposizione di chi ha a cuore la salute del proprio organismo e ama bagnarsi nelle acque delle sorgenti termali, berle e respirarne i vapori. E per soggiornare ci sono hotel che offrono confort e benessere per tutte le tasche. Più o meno come da noi.
Ma Porretta è meta ambita anche perché, nelle vicinanze, a Riola di Vergato, c’è la Chiesa di S. Maria Assunta, dell’architetto finlandese Alvar Aalto, concepita come risposta alla richiesta del cardinale Giacomo Lercaro di una chiesa che fosse architettonicamente rispondente alla rinnovata liturgia post conciliare. Tra quei monti, quindi, un grande Architetto, senza tessera di partito, ha potuto realizzare un capolavoro assoluto. Come da noi?
Ma se vai a Porretta, non puoi non notare un avveniristico complesso che ospita la Piquadro, un’azienda leader nel settore di competenza. Progettato dall’architetto Karim Azzabi, lo stabilimento è stato inaugurato, nel 2006, da un politico di sinistra: il ministro Bersani. Proprio come farebbero da noi… se ci fossero fabbriche da inaugurare! ( Veramente, da noi, se il politico è contrario alla tua Amministrazione, non ti risponde nemmeno…)
Ma allora a Porretta va tutto bene? E no! Se ti ammali a Porretta, devi fare 20 Km per recarti all’Ospedale più vicino: l’ Ospedale Civile di Vergato, una cittadina appena più grande ( 7.500 abitanti). Che stress, che disagio. Quasi come quello che debbono affrontare gli abitanti di Cusano e/o di Pietraroja per recarsi nell’Ospedale più vicino. Troppo discriminante rispetto ad altre realtà. Ecco allora che, con un investimento di 28 milioni di euro, nel 2003 viene progettato un nuovo Ospedale con 88 posti letto. Il nuovo Ospedale Costa mette a disposizione dei cittadini le eccellenze cliniche e assistenziali fornite dalle reti dell’Emergenza Urgenza, Cardiologica, Stroke, Oncologica, Pediatrica e di Emergenza Pediatrica. Nel nuovo ospedale sono garantite, inoltre, le attività di Ostetricia e Ginecologia legate al Punto Nascita, cioè i parti fisiologici, compresi i parti, i cesarei d’urgenza e i parti in acqua. Un piccolo gioiello “10 e lode” per tutelare il primario diritto alla salute dei Porrettani.
E l’Ospedale di Vergato? “Spazi più che raddoppiati per una struttura più sicura e dotata delle più avanzate tecnologie, in rete con tutti gli ospedali bolognesi e con la medicina del territorio. E’ il nuovo Ospedale di Vergato, inaugurato oggi, 9 febbraio 2010 (3 mesi prima di quello di Porretta, a soli 20 km di distanza!), con una grande festa”. Tutti felici, tutti contenti, ad ognuno è stato riconosciuto il costituzionale diritto alla salute.
Proprio come da noi?
Purtroppo no! Troppo facile è il paragone con il vergognoso triangolo politicamente creato ad arte tra Cerreto – Telese e S.Agata! Una sorta di gioco delle tre carte con la differenza che, quando a farlo sono i napoletani, vengono arrestati!
Ma vediamo di capire cosa distingue questo lembo di Sannio da quelli della Valle del Reno..
Porretta è retta da una giunta di centrosinistra e, consigliere di minoranza, è nientepopodimeno che Roberto Maroni, ministro dell’interno. Giunta di sinistra e opposizione di destra. Tutto nella norma. Con la differenza che Roberto Maroni, pur essendo di Varese, per rispetto della gente che una volta (ma anche oggi) andava ad ascoltarlo al “Porretta Soul Festival”, non boicotta l’iniziativa dei “nemici politici” e, quale consigliere comunale eletto nella lista di centrodestra “Insieme per Porretta”, agevola la costruzione dell’ospedale e poi, da vero Politico, evita di partecipare all’inaugurazione per lasciare ai “nemici” locali l’onore e la gloria. Tutti hanno mantenuto fede agli impegni presi con le comunità di quel territorio e, dopo soli 7 anni (da noi ce ne sono voluti 30 per costruire l’ospedale e un giorno per firmare il decreto di chiusura!!!), l’obbiettivo è stato raggiunto. Ha vinto la politica, quella con la P maiuscola. E nessuno ha fomentato la guerra con Vergato, nessuna tattica per mettere i paesi uno contro l’altro: il diritto alla salute appartiene a tutti!
Proprio come da noi? Anche noi abbiamo avuto “ pezzi da 90” : penso ai vari Falcucci, Gava e…la coppia Mastella-Lonardo. Ma i regali che ci hanno lasciato sono ben diversi. Se il Ministro Falcucci premiò i ragazzi dell’ITG autori del progetto di ampliamento della sede, con un finanziamento di tre miliardi, il regalo di Gava, ministro dell’Interno, è “sepolto” tra le valli di Monte Coppe, e dispensa i suoi “doni” lentamente, mentre la coppia… Purtroppo la nostra memoria ha grossi limiti e dimentica facilmente. O, per meglio dire, piuttosto che inimicarsi il santo protettore, cui rivolgersi se non si hanno titoli, preferisce dimenticare e continuare ad applaudire il venditore di fumi di turno. Così, mentre il marito ci prende in giro tuonando contro la gestione della sanità in Campania, sanità che fino a ieri, con un vestito diverso, aveva gestito “personalmente”, la moglie, prima delle elezioni, ci fa sapere, tra gli applausi dei cortigiani, che se l’ospedale di Cerreto sarà chiuso “lei” si incatenerà davanti allo stesso. Non lo ha fatto, ma avrebbe potuto farlo prima ed incatenarsi sulla poltrona di Presidente di quel Consiglio Regionale che stabilì la chiusura dell’ospedale sannita.
Ora? La storia continua…, perché quando le scelte sono politiche, non tecniche, riservano sempre sorprese. Ed oggi abbiamo a Cerreto un ospedale vuoto, con locali ampi, soleggiati e forniti di parcheggio e accessibilità ai disabili, l’Asl che continua a pagare i fitti per uffici e ambulatori in locali privati, alla faccia del risparmio in base al quale è stato chiuso l’ospedale cerretese, e l’ospedale di S.Agata, che assurdamente boccheggia, che ha, pericolosissimamente, il percorso per il pronto soccorso che taglia il collegamento parcheggio visitatori-ospedale, mentre sarebbe logico, almeno per me, spostarlo in fondo, dove ora c’è l’ingresso auto per il pubblico, senza interferire con i percorsi pedonali. E se ci capita l’incidente?…scarica barile, come sempre in questo nostro martoriato sud (meglio dire Campania). Nessuno si offenda…auguriamoci però che Cristo nascente ci dia una mano. Una grossa mano. Auguri a tutti. Soprattutto ai cittadini di Cerreto, Telese e S. Agata dei Goti. Tre cittadine ricche di cultura, storia e tradizioni, messe l’un contro l’altra a farsi la guerra dei polli di manzoniana memoria.
RASSEGNA STAMPA Lorenzo Morone da vivitelese.it
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