Spaccato di Medioevo. Isterismo collettivo, autoflagellazioni, urla strazianti. Il leader è morto, i sudditi devono ostentare la loro sofferenza. Tutto si deve fermare per lasciar subentrare la delirante sceneggiata del dolore. In parlamento, nei negozi, tra le strade. E', probabilmente, il film dal set più ampio mai girato. Il padre-padrone, il fondatore della Corea del Nord non è più. Una figura presentata - secondo la tradizione delle più radicali dittature - come una sorta di divinità dalle sembianze umane. Tanto che - giurano i cronisti del regime - il suo trapasso sarebbe stato seguito, addirittura, da terremoti e scioglimento di ghiacciai. Il 'caro leader', figlio e padre - rispettivamente - del suo predecessore e del suo successore. Quei poveri fantocci del filmato sono paragonabili ad un non vedente. Uno che è cieco della nascita. Non potrai mai fargli comprendere cosa sia un colore.Ebbene, gli uomini e le donne che si dimenano obbedienti ad un occulto regista mai potranno capire il significato della parola libertà. Il loro è un paese impenetrabile agli stranieri, da cui nulla fuoriesce. Fatta eccezione per le immagini-farsa 'concesse' dal regime. Internet è un qualcosa di sconosciuto.Si vede, si parla, si pensa, si crede ciò che il verbo della dittatura impone. Nulla entra, nulla esce. La Corea del Nord è come una palla di vetro avvolta da una spessa coperta. Non puoi vedere quello che accade dentro. E chi dentro vi è, non può aver nozione di ciò che sta fuori. Intanto la gente muore di fame, di stenti, senza medicine,senza igiene. Nessun servizio che non sia inquadrato dallo stato, nessuna fetta di vita che sfugga agli occhi dei generali. Tutti gli sforzi sono proiettati sull' armamento.La folle corsa al nucleare, le vane dimostrazioni di forza, i missili sparati nel Mar del Giappone. La vita militare: un quarto della popolazione è collegata all' esercito. Ora questo bamboccio alla guida del paese, terzogenito del defunto papà. Dedicato alle vittime dei regimi. Qualunque sia il loro colore.
Commenti
Posta un commento