Bellona lo spettro del disastro ambientale. Ordine di lasciare le case

FOTO DA 'ILMATTINO'
4.000 tonnellate di rifiuti stanno dando vita ad un rogo di proporzioni impressionanti a Bellona, piccolo centro in provincia di Caserta sito a soli 20 km.da Limatola.
Qui, infatti, nel bel mezzo di campagne votate ad agricoltura ed allevamento, svolge la sua attività la Iside Srl, un' azienda di stoccaggio di rifiuti. E' all' esterno della struttura, laddove sono accatastate balle di rifiuti alte anche cinque metri, che è divampato, nella notte tra lunedi e martedi, lo spaventoso rogo che tre squadre di vigili del fuoco e due autobotti stentano ancora a domare. Ci vorrà molto tempo prima di avere ragione delle fiamme - così, almeno, lasciano trapelare fonti ben informate. Fiamme che vengono alimentate da componenti plastiche, cartacee nonchè dal cosiddetto 'umido'.

IL PERICOLO- La gente ha giustamente timore per la propria salute. Una colonna di fumo nero ed acre avviluppa da ore l' area. I timori non sono legati solo all' immediato; il problema, come nel caso dei pericoli ambientali, è il lungo termine. Le campagne, la terra, gli animali, la vegetazione sono intrisi di queste sostanze nocive che - a causa della pioggia - sono ricadute sul terreno penetrandolo e contaminandolo. Gli studiosi dell' ARPAC sapranno valutare le conseguenze per cose e persone; intanto, un' altra grande preoccupazione concerne il pericolosissimo coinvolgimento nel disastro della fonte di Triflisco. La possibilità sembre essere discretamente remota, in quanto la sorgente si sviluppa al di sotto di una collina. Il semplice fatto, tuttavia, che essa venga vagliata rende idea delle proporzioni del disastro.

CONTROMISURE- Il sindaco di Bellona - Della Cioppa - ha posto in essere una serie di ordinanze, sentiti anche i tecnici dell' ASL e dell' ARPAC. E' stato, innanzitutto, ordinato ad 80 persone residenti nelle adiacenze di lasciare le case. Ma anche chi non vive nelle immediate prossimità dell' Iside dovrà osservare con scrupolo una serie di prescrizioni. Si fà consiglio a tutti, infatti, di tenere chiuse porte e finestre e di limitare le attività esterne all' indispensabile. Capitolo alimentare: si suggerisce calorosamente, prima di mangiare frutta e verdura, di privarle delle parti esterne. Buccia per la frutta e foglie esposte per le verdure a foglia larga. Sempre non prima di aver sottoposto il prodotto ad una accuratissima opera di lavaggio. ''Sospendere le attività di lavorazione meccanica dei terreni, raccolta, aratura e pascolo, alimentando gli animali con foraggi secchi''- è, ancora, ulteriore parte del precetto.

GLI INTERROGATIVI- Il primo concerne la natura del rogo. Doloso o figlio di un processo di autocombustione? La seconda possibilità non si può bocciare in toto, giacchè la chimica dell' umido potrebbe innescare simili fenomeni. Gli uomini del NOE indagano, ancora, sulla quantità di balle accatastate all' esterno per comprendere se esse fossero eccedenti la norma. Recenti controlli, tuttavia, non evidenziarono anomalia alcuna. 

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