IL PUNTO- Delcogliano, un monito per l' oggi.


Trent' anni fa, a pochi metri dal mare di Napoli, finiva la vita di Raffaele Delcogliano e quella del suo amico ed autista, Aldo Iermano. Il sole di quella giornata di primavera - simile a quella odierna - illuminò in ogni suo dettaglio la scena di morte che si aprì alla vista di soccorritori e curiosi. Gli uomini, riversi nella loro auto, giacevano esanimi crivellati dal piombo di un commando materializzatosi dinanzi al parabrezza dell' auto. In trappola, la strada tagliata da una moto messasi di traverso. Morirono all' istante sotto quella pioggia di fuoco per mano delle BR. Delcogliano, assessore regionale al Lavoro della DC, pagò con la sua vita l' impegno di ''svuotare le sacche delle liste storiche dei disoccupati di Napoli". Un cocktail velenoso quello dei suoi mandanti: estremisti rossi e camorra, pure 'infastidita' dal lavoro di quell' uomo venuto da Benevento. Quell' uomo che non potrà veder nascere la figliola che la moglie portava in grembo, Raffaella. Il nome di quest' uomo, un sannita, sia da monito ai giovani di oggi. Un monito che rammenti come le esasperazioni ideologiche - quelle nere e quelle rosse - appartengano con i loro tragici errori ad un' epoca che neppure verbalmente deve più tornare. 

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