Soffrire di cervicale è il modo più
comune, ma poco corretto, per indicare un dolore che tecnicamente si chiama
cervicalgia, e definisce un quadro clinico con sofferenza nella zona del collo
che può irradiarsi alle spalle, alle scapole e nei casi più gravi anche
allebraccia.
Dottor Zaina, con quali sintomi si
manifesta la cervicalgia?
Il dolore è il sintomo principale,
la sua durata può variare, nelle forme acute, fino a 4 settimane e nelle forme
croniche fino a tre-sei mesi, e si può presentare come fitte, scosse, bruciore
ma può diventare anche un dolore gravativo (sensazione di pressione. N.d.r.) e
può irradiarsi fino alle braccia o alla zona degli occhi, fino a provocare
anche cefalee muscolo tensive. In casi più rari, si presentano anche
sbandamenti, vertigini, nausea.
Quali possono essere le cause?
In molti casi, il dolore alla
cervicale nasce da un'alterazione non grave che interessa le strutture
meccaniche che si trovano nella zona delle prime vertebre della colonna, vale a
dire i muscoli, i legamenti, i dischi intervertebrali e le articolazioni.
Alterazione causata, per esempio da uno sforzo eccessivo, improvviso o
prolungato o da una postura sbagliata. In sostanza, da uno stress meccanico
esagerato, rispetto a ciò che queste strutture possono sopportare, che provoca
l'insorgenza del dolore. L'origine può anche essere di tipo post-traumatico,
per esempio dopo un incidente stradale, il classico colpo di frusta dà luogo a
un danno ai legamenti del collo che possono dare origini a problemi cronici o
recidivanti. Un'altra causa del dolore cervicale è la presenza di un'ernia al
disco intervertebrale, in questi casi si può irradiare fino al braccio e,
raramente, fino alle gambe.
Come si pone la diagnosi?
Si basa, in primo luogo, su una
valutazione clinica di tutti sintomi e della storia del paziente e delle sue
abitudini di vita, che permette di porre il sospetto di cervicalgia. In fase
acuta si adotta un atteggiamento di attesa poiché la guarigione è molto probabile
e poi si esegue una normale radiografia. Se non si chiarisce il sospetto, si
passa a indagini diagnostiche come la risonanza magnetica o, nei casi in cui si
pensa che ci sia una componente ossea, la Tac.
Come si cura la cervicalgia?
Attualmente l'approccio con
maggiore efficacia, scientificamente documentata, consiste nell'abbinamento di
manipolazioni ed esercizi mirati. Le prime consistono in manovre eseguite da
osteopata, chiropratico o medico di medicina manuale, che vanno a mobilizzare
le articolazioni. Gli esercizi sono movimenti specifici proposti dal terapista
che devono essere eseguiti correttamente, ma questi non escludono che il
paziente svolga una regolare attività fisica idonea e che coinvolga tutto il
corpo compreso il tratto cervicale. Benefici sul dolore si ottengono anche con
i campi magnetici pulsati e, in presenza di ernia del disco, anche con
infiltrazioni di farmacicorticosteroidi. In quest'ultimo caso, se il dolore è
persistente si può considerare l'intervento chirurgico.
È possibile prevenire questo tipo
di problemi?
Si, modificando comportamenti e
abitudini oltre che evitare il dolore si può anche migliorare la situazione di
chi ne soffre già. Intanto, bisogna aumentare l'attività fisica o iniziare a
farla, con movimenti che coinvolgano anche gli arti superiori. Poi vanno
verificate con il medico o il fisioterapista alcune posizioni o abitudini
quotidiane, per esempio, è importante non tenere il collo nella stessa
posizione a lungo ed evitare di parlare al telefono tenendolo tra la testa e la
spalla. Tutti gli schermi, della tv e del computer vanno posizionati di fronte
e alla giusta altezza degli occhi. In ufficio, la sedia deve essere adatta a
stare seduti correttamente, le braccia devono appoggiare sulla scrivania e se
si svolge un lavoro sedentario, fare pause alzandosi e camminando per qualche
minuto. (dica33.it)
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