Forchia e…le forche caudine


Percorrendo la statale in direzione Napoli, vicino ad Arpaia è ubicato l’abitato di Forchia posto su di una collina boscosa, folta di castagni, ai piedi del Monte S. Bernardo. 
Il paese è noto per essere situato vicino al luogo della celebre vicenda storica delle Forche Caudine che vide la sconfitta dei romani ad opera dei sanniti nel 321 a.C.; infatti, secondo alcuni storici, esso prende il nome dal latino “furcula” ossia “gola, passo” per la sua ubicazione geografica posta all’interno di una gola tra due monti. Episodio narrato, con ricchezza di dettagli, da Tito Livio nel libro X degli Annali che, nel descrivere l’evento storico, pose in risalto come i Sanniti ebbero una vittoria non solo splendida ma anche eterna, forse prefigurando come tale episodio storico sarebbe rimasto inalterato nei secoli e nella memoria degli uomini. La famosa tempra dei soldati romani era stata umiliata, la forza delle “legioni romane” era stata schernita dal passaggio sotto il “giogo” eretto a disprezzo degli sconfitti.I Sanniti avevano conquistato non Roma, ma l’eroismo e la fierezza dell’esercito dei romani. In epoca longobarda fu sede di un castaldato. Seguì poi quasi ininterrottamente le vicende feudali ed amministrative del vicino centro di Arpaia. Appartenne poi alla casata dei Della Leonessa, poi alla famiglia dei Guevara, dei Carafa ed infine dei Caracciolo, entrando a far parte della provincia di Benevento nel 1861 a seguito dell’Unità d’Italia. Il centro storico cittadino è attraversato da stradine dalle caratteristiche medioevali, che si inerpicano sulle pendici di un rigoglioso colle. Di interesse è il palazzo D’Ambrosio, databile tra il Settecento e l’inizio Ottocento, si presenta con un cortile interno. La chiesa di San Nicola, risalente al XVIII sec., si presenta con portale in pietra; ad una sola navata, conserva all’interno altari in marmo e pregevoli statue in legno scolpito. L’edificio sacro è affiancato da un campanile con orologio civico e con un terminazione a “cipolla”.  Una visita merita anche la chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, a navata unica con abside semicircolare e campanile che termina con cupola circolare con maioliche gialle e verdi. 

da eptbenevento.it

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