Giuseppe Fortunato da 'Il Sannio Quotidiano'
Mi
giungono due mail di protesta. Medesimo l’ oggetto: gli euro 3.000 che – come
si apprende dalla determinazione numero 177 del 20 luglio – costituiscono la
‘Liquidazione a favore dell' Accademia di Belle Arti di Napoli’.
Somma
corrisposta dal Comune di Sant’ Agata dei Goti – quale contributo – all’ Ente
universitario partenopeo per la organizzazione del festival del Bacio.
Osservano, i due lettori, come sia improprio in questo momento di diffuse crisi
e ristrettezza devolvere cifre a più zeri per questioni di non primaria
necessità. Non posso – né voglio – sapere quale sia l’ intento che muove i due
corrispondenti. Se la critica sia ‘sincera’ o se, invece, trattasi della
contestazione ‘a prescindere’. Quella che, comunque, ‘va’ fatta perché l’
autore di questo o di quell’ altro atto non è ben visto, non è gradito. Indipendentemente dalla bontà – o meno – dei contenuti dell’ azione. Non voglio
entrare nel merito delle valutazioni sul Festival del Bacio. Personalmente la
kermesse mi ha destato profonda ammirazione. Ma, ripeto, la presente è una
considerazione di natura soggettiva. Guardo, però, ad un dato obiettivo. E mi
domando: quanta gente è accorsa a Sant’ Agata dei Goti in occasione della due
giorni organizzata dai giovani accademici? Sicuramente in migliaia. I vicoletti
santagatesi erano tutti un pullulare di gente, una sorta di formicaio all’
interno del quale era arduo anche semplicemente camminare. Il Festival del
Bacio ha, quindi, creato un diversivo alla giornata del santagatese. Ma – e
vengo al punto – ha anche determinato un sicuro profitto economico per la
locale imprenditoria. Quelle 3.000 euro che il Comune ha ‘speso’ per la
manifestazione sono rientrate, probabilmente moltiplicate, attraverso i
maggiori incassi di cui bar, ristoranti ed attività commerciali varie hanno
potuto godere. Tremila euro, in definitiva, possono essere tanto e niente.
Tanto se da essi non discende risultato in termini di beneficio per la
comunità; pochi, una inezia se, invece, la somma si traduce in giovamento per
la locale economia. Gli argomenti, quindi – pur fatta salva la assoluta libertà
di critica e di pensiero – per fare ‘opposizione’ ve ne sono – non ce ne voglia
il sindaco Valentino. Ma bisogna anche esser bravi a saperli scegliere. Ed in
questa ‘scelta’ non possono affatto rientrare le 3.000 euro spese per il
Festival del Bacio.
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