Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
Qualcuno
lo ha già ribattezzato il viaggio della speranza. Auspicio non felice; già
quello del 25 giugno – monumento dell’ interlocutorio – era stato così battezzato.
E’ vero anche – però – come ci precisa il paziente e tenace Napoletano – che la
strada verso il recupero di un normale stato di cose è fatta di tanti
passettini, alcuni dei quali apparentemente insignificanti. Tutti, però,
assolutamente indispensabili. Probabilmente, il primo cittadino ha ragione. A
lui, intanto, va – oltre a quella dell’ impegno – la palma della pazienza e
della diplomazia. Degna di un certo Giobbe. Si susseguono, venendo a noi, gli
interventi a commento della convocazione fissata in Capitale per la giornata
del 2 agosto. Dopo quella a firma delle ‘Cinque Stelle’ - pubblicata sulla
presente testata nella giornata di ieri, contraddistinta da toni alquanto
decisi – registriamo le uscite di due altri protagonisti della locale politica.
I consiglieri di minoranza Falco e Marsicano ci hanno comunicato le personali
sensazioni, partecipandoci dei loro auspici. Toni diversi, in effetti, quelli
che hanno caratterizzato le parole dei due referenti airolani. Più ‘soft’ quelli
del dottor Falco, più decisi quelli dell’ avvocato Marsicano. Entrambi, però,
denotanti due facce di una medesima verità. “Sembra che vi siano buone
prospettive” – esordisce Falco – “speriamo che questa sia, realmente, la volta
buona. Mi auguro” – prosegue l’alto funzionario statale – “che dall’ incontro
in Capitale discenda l’ adozione di provvedimenti concreti,di natura
sostanziale”. Prosegue il medesimo “Pur consapevole della gravità della
condizione globale, si deve restituire il lavoro a questi ragazzi e, con esso,
una condizione di dignità”.Il reinserimento lavorativo di queste 400 persone –
come giustamente sottolineato dall’ ex candidato sindaco – “gioverebbe alla
generale economia del comprensorio”. La presenza di tutte le parti in causa,
precisa il consigliere “non consentirà accuse all’ assente”. Il monito di
Falco, a coronamento di un intervento molto pacato è, però, perentorio “Il
tempo dei rimandi è finito”. L’ avvocato Marsicano, altra forte personalità
sedente tra i banchi dell’ opposizione, apre ad una riflessione “Su cosa
verterà la riunione? Qual’ è, se vi è, l’ ordine del giorno?”- esordisce il legale. Che prosegue “Siamo in
una fase embrionale. Da tutti i punti di vista.” Continua, nel suo intervento,
l’ esponente della minoranza “Ammesso che il sindaco Napoletano non disponga di
diversi elementi, a noi non noti – la verità è che -allo stato -non v’è un
piano industriale. Non vi sono le basi
per lavorare. Non vorrei essere disfattista” – insiste Marsicano – “ma mi
interrogo su cosa si diranno a Roma. Ribadisco che il discorso sarebbe diverso
nel caso in cui il primo cittadino disponesse di elementi a noi non noti. In
mancanza di essi, però” – continua il forense – “temo che si assisterà ad un
ulteriore, ennesimo, incontro interlocutorio”. Effettivamente, noi medesimi
ignoriamo se il sindaco Napoletano abbia una sorta di jolly in mano. Così come
riteniamo condivisibili i timori di Marsicano allorquando paventa – dati i
precedenti - esiti improduttivi dell’ incontro capitolino. Ben consci delle
furberie della politica che – quando non vuole approdare ad una conclusione – è
sempre brava a salvarsi in corner. Ma – allo stesso tempo – rimandiamo al
pensiero iniziale – made in Napoletano – relativo alla strada dei piccoli passi
e del tentativo – appunto – di doverci, quanto meno, provare.
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