Un po’
ne avevamo sentito la romantica nostalgia. Soppiantato dalla nuova era dei
social network e della stampa on line, era un po’ caduto in disuso.
Forse
perché più dispendioso rispetto ai nuovi veicoli della tecnologia, forse perché
passibile di ‘sabotaggio’ da parte del rivale. Il manifesto, proprio lui. Cuore
del dibattito, veicolo esclusivo degli scambi tra le maggioranze e le opposizioni
di un tempo. Non che oggi non se ne faccia ricorso, ma il suo raggio di azione
si è drasticamente ristretto. Confinato, com’ è, al ruolo di raggiungere quella
residua, esigua fetta di popolazione che non fa acquisto di quotidiani o che, ancora,
ha poco feeling con quel mostro rispondente al nome di internet. Dopo un oblio
di qualche anno, i muri di Sant’ Agata dei Goti tornano a riempirsi di
affissioni dalle politiche motivazioni. Da Santagatalibera alla Voce del
Popolo, passando per Alfonso Ciervo, tutti hanno voluto affidare ai ‘muri’ – ed
alla pubblica conoscenza - le motivazioni del personale dissenso. Sa – molto
piacevolmente – di vecchio vedere il capannello che cresce attorno a quel
foglio ancora fresco di colla; di li, poi – come dal molo fanno le barche – si
staccheranno uno a uno coloro i quali erano li addossati per andare a
diffondere ad amici e conoscenti vari il senso di quanto letto. Si torna all’
antico, quindi, a Sant’ Agata dei Goti. Un po’ come aveva fatto l’ allora
opposizione guidata dall’ attuale primo cittadino, Carmine Valentino – oggi
sono altri ad affidare alle affissioni proposte e lamentele varie. Mettendo
proprio l’ attuale vertice di Palazzo San Francesco al centro delle proprie
‘attenzioni’. Di recente ‘fattura’ è, quindi, un manifesto a duplice firma – di
‘Santagatalibera’, gruppo facente capo all’ imprenditore Paolo Di Donato e
della ‘Voce del Popolo’, movimento giovanile coordinato dal giovane Vittorio
Iannotta. I sensi della affissione hanno ad oggetto, innanzitutto, la richiesta
di rimozione del ‘palo della vergogna’,
tacciato di inadeguatezza estetica per il particolare contesto – a pochi metri
dal Monumento ai Caduti – in cui è ubicato. Il palo di cui si parla è quello
destinato – con tanto di telecamera da montare in sua sommità – a sorvegliare
l’ accesso alla costituenda ZTL. Sarebbe, per i firmatari “pericoloso per
l’incolumità pubblica in quanto potrebbe essere causa d’incidenti”. Altro punto
sollevato è quello della sede dell’ URP. Un immobile, quello in questione, che
sarebbe di proprietà privata ed, in quanto tale, fonte di superfluo esborso per
le casse comunali. Il ‘conto’ presentato all’ amministrazione prevede – ancora
– il punto relativo alla imposta di soggiorno ‘tassa che non porta alcun
beneficio alle attività’. Chiusura, infine, dedicata al Forum dei Giovani, per
la cui costituzione sono stati compiuti – anche dall’ Ente comunale – tutti gli
atti burocratici necessari ma il cui avvio non viene - per cause che si vuol
comprendere - ancora deciso.
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