SANT'AGATA DEI GOTI - Caduta massi, paese tagliato in due


Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
La caduta massi intervenuta sulla Provinciale per Faggiano taglia in due Sant’ Agata dè Goti.
Grosso disagio quello che si patisce – nel comprensorio saticulino - a causa dello smottamento che sta complicando i collegamenti tra l’ area centrale e quella del Nord Isclero. Area, tale ultima, alquanto popolosa ed entro cui ricade –serissima aggravante – il nuovo nosocomio di località San Pietro. Chi dal centro urbano vuol giungere, quindi, al ‘Sant’Alfonso’– altrimenti distante pochi minuti – deve sobbarcarsi un corposo allungamento di itinerario attraverso la Fondovalle Isclero. Potendo, in alternativa, onde risparmiare un paio di chilometri, ‘tagliare’ per contrada Presta. Una scelta, però, tale ultima, riservata solo ai pratici dell’ area trattandosi questa di una zona rurale e priva di indicazioni. Grossa noia, quindi. Anche alla luce della portata del problema e della relativa tempistica di risoluzione. Il versante instabile e suscettibile di movimento, si apprende, infatti, sarebbe ben più ampio rispetto a quello interessato dall’ attuale fenomeno. Problema alquanto serio ed esteso. Ripristino della normalità non ancora quantificabile in termini temporali. Basti pensare, infatti, come  i medesimi massi piombati dal costone alloggino – allo stato –ancora sulla carreggiata. La tratta rientra nella competenza provinciale, sebbene la natura della specifica questione dovrebbe - condizionale d’ obbligo – andare oltre la esclusiva pertinenza della ‘Rocca’ per coinvolgere anche Palazzo santa Lucia. Una compartecipazione di ruoli – nel cui novero non rientra, comunque, quello comunale – che contribuisce allo stallo della situazione. Nella mattinata di ieri, intanto, una pericolosissima pratica si è diffusa tra i cittadini del luogo. Comprensibilmente annoiati dal percorso extra, in tanti si sono tuffati nella strada ancora preclusa – ufficialmente - al traffico. Alle ore 11 il versante San Pietro – complici le  transenne finite – chissà come – al suolo e scostate in modo da consentire il transito delle automobili- veniva infilato da ingente traffico automobilistico. Medesima cosa doveva presentarsi dal versante opposto, da cui proveniva uguale mole di auto. Il numero considerevole di mezzi che muoveva nelle due direzioni lasciava intendere come la pratica fosse diffusa non da pochissime ore. Come – vale a dire - se vi fosse stato tempo sufficiente per far correre il tam-tam. Posteggio l’ auto e faccio un sopralluogo a piedi fino al punto dello smottamento. I massi – come prima anticipato – sono ancora la e consentono il passaggio di un auto alla volta. Ciò che fanno gli automobilisti è, dunque, cosa alquanto rischiosa. E’ possibile, infatti, che si verifichino nuovi importanti crolli. Mi meraviglio, piuttosto, dello scarso senso civico di alcuno che abbia avvertito le Forze dell’ Ordine. Lo faccio io, interessando la Polizia Municipale. Che avverte subito l’ Ufficio Tecnico Provinciale, competente – mi dicono – per la risistemazione del transennamento. Si auspica in una rapida risoluzione della vicenda, con un intervento che sia repentino e non rallentato dalla solita burocrazia. 

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