Incidenti mortali nei luoghi di lavoro: Il Sannio è la seconda provincia d'Italia

da ilquaderno.it 
Il Sannio è la seconda provincia d'Italia con il più alto rischio di incidenti mortali nei luoghi di lavoro. Un dato allarmante quello emerso dall'ultimo report dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering di Mestre. Rispetto alla popolazione lavorativa infatti, Benevento e provincia si piazzano al poco invidiabile secondo posto, con un indice di incidenza pari ad 80, peggio ha fatto solo la provincia di Grosseto con 93,5: dopo Benevento ci sono poi Oristano (72,1), Crotone (69,1), Pescara (68), Avellino (62,1), Chieti (57,3) e Modena (55,9). Sono sette i casi totali di morti bianche nel Sannio: in questo caso la performance peggiore spetta a Modena e Brescia (ben 17 casi).
I dati sono aggiornati al 31 ottobre 2012: sono esclusi gli infortuni in itinere e quelli legati alla circolazione stradale, dove il Sannio, come ci ricordano gli ultimi episodi di cronaca, sta pagando un prezzo molto alto. Infine un altro particolare: Benevento nella graduatoria aggiornata a fine settembre era al quarto posto, preceduta da Grosseto, Pescara e Chieti con una incidenza del 57,2. A fine settembre erano 392, al 31 ottobre invece sono tragicamente aumentati arrivando a 445. Questi i numeri che definiscono la morte sul lavoro in Italia nei primi 10 mesi dell’anno. Una strage senza fine e senza neppure una tregua. Perché si continua a morire di lavoro ogni giorno e più volte al giorno come testimoniano tristemente le statistiche: 53 i decessi registrati anche nel mese di ottobre da Nord a Sud del Paese. Ma nello scenario a dir poco sconfortante emerge un dato positivo, anche se non sufficiente ad arginare significativamente il dramma, ovvero il decremento degli infortuni rispetto allo scorso anno e pari al 3,8%. Sempre l' agricoltura il luogo maggiormente ‘votato’ agli incidenti mortali, seguito dall’edilizia; mentre le fasce d’età più colpite sono quella dei cinquantenni e degli ultrasessantacinquenni. Come se l’esperienza fosse sinonimo di sottovalutazione del rischio. E una delle immagini più drammatiche giunge dalla Lombardia, dove solo nel mese di ottobre si sono registrate otto morti bianche, portando il bilancio regionale delle vittime sul lavoro a quota 60 dall’inizio dell’anno. Seguono: l’’Emilia Romagna (55), la Toscana (38), la Sicilia e il Veneto (35), la Campania (31) e l’Abruzzo (25). Al centro della tragedia con il maggior numero di morti bianche c’è l’agricoltura in cui si conta il 36,5 per cento del totale delle vittime sul lavoro; ma altrettanto grave è la situazione nel settore delle costruzioni dove è deceduto il 24,5 per cento dei lavoratori. Il 7,9 per cento degli eventi mortali, invece, ha coinvolto gli operatori del commercio e delle attività artigianali; mentre arriva al 5,6 per cento la mortalità nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni. La più frequente causa di mortalità è la caduta dall'alto nel 24 per cento dei casi, seguita dal ribaltamento di un veicolo o un mezzo in movimento (19,8 per cento) e dallo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti dall’alto (16,6 per cento).

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