Pietro Di Lorenzo
E’
arrivata proprio oggi, via posta, la notizia che a partite dal 10 dicembre 2012
l’agenzia della Banca Popolare di Ancona chiude. Nella lettera è scritto
“minisportello” quasi a giustificare che si tratta di una piccola cosa, una
lieve perdita. In realtà lo sportello movimentava fino a 5 milioni di euro che nei
periodi d’oro giunsero fino a 10 milioni all’ anno. La
banca decide quindi di far sopravvivere lo sportello di Caiazzo e chiude quello
di Limatola. Quest’ultimo da un punto di vista dei movimenti è addirittura
superiore a quello di Chiazzo. Forse hanno giocato altre variabili! Il
dirigente dello sportello, ha chiaramente fatto capire che non c’è stata tutela,
e tra l’altro il Comune aveva revocato all’unica banca anche il servizio
tesoreria (al momento, nonostante un bando di gara, non è dato sapere a chi è
stato assegnato).
Noi
imprenditori che ancora resistiamo, nonostante la crisi, subiamo un’altra
mazzata. Ma a pagare di più saranno purtroppo i poveri cittadini alle prese con
la cronica inefficienza dello sportello postale.Resta
il ricordo di una battaglia per far aprire lo sportello bancario nella ex
Svizzera del Sud (come era definita Limatola), che appartiene al magazzino dei ricordi. Tante firme
raccolte di cittadini e piccoli imprenditori che speravano e credevano di
essere protagonisti di un futuro migliore. Almeno una banca, dicevamo allora,
per salire sul treno dello sviluppo. Un treno che purtroppo ha lasciato solo
macerie nel nostro sfortunato paese.
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