DURAZZANO- Il consiglio dice no alla cava

g.f. da 'Il Sannio Quotidiano' 
Il consiglio comunale durazzanese ha deliberato in modo unanime la ferma “condanna avverso la decisione assunta dalla Regione Campania, con  delibera di Giunta numero 775 del 21/12/2012, di istituire un nuovo comparto estrattivo di calcare nel territorio comunale”. Seduta insolitamente affollata, come di rado si verifica a queste latitudini, nel comune dell’eolico caudino. L’occasione è, del resto, di quelle rilevanti. Il parlamentino di paese è, infatti, su impulso della Maggioranza, chiamato a condividere e ad elaborare un piano di azione teso a contrastare la possibilità di insediamento di una cava in contrada Fossa delle Nevi lungo il crinale del monte Burrano. E la levata di scudi, come da deliberato in esordio richiamato, è compatta e trasversale. I disegni della Moccia spa, quindi, vengono in modo perentorio restituiti al mittente. Nessuna nuova, del resto, emergendo rispetto a quella che, sin dagli albori della vicenda, è stata la linea tenuta dai locali amministratori. Una linea di netta opposizione che si fonda su motivazioni di ordine economico ed altre, ancor più rilevanti, riconducibili alla tutela della pubblica salute.
Continua, quindi, la battaglia dei durazzanesi. Battaglia che il Primo cittadino Crisci sta portando innanzi anche attraverso il coinvolgimento delle rappresentanze delle limitrofe realtà comunali. Quelle, cioè, di Sant’Agata de Goti, Cervino, Santa Maria a Vico, Moiano ed Arienzo: tutte convocate in seno a ripetuti tavoli tecnici indetti dal massimo esponente durazzanese, tutte parimenti lese dalla malaugurata eventualità-cava. Tutte unite, ancora, nel comune fronte del ‘no’. Dalla serata consiliare emerge, inoltre, un valore aggiunto. Quello di natura giuridica. Il parlamentino ha, infatti, dato “mandato alla Giunta Comunale di attuare tutte le misure necessarie ad impedire l’apertura di nuova cava di calcare anche per il tramite di  eventuale incarico di assistenza tecnico legale per l’impugnativa della delibera regionale”. La strada del Tar quindi, quella che sarà percorsa avverso la decisione di palazzo Santa Lucia. Non escludendosi, però – tanto emergendo ad appendice della puntuale ricostruzione operata da Crisci – anche l’eventualità, con riferimento a soggetti diversi dalla Regione Campania ed appurandosi la sussistenza di determinati presupposti, di adire le vie penali.

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