Sant'Agata de' Goti/ Transazione con un privato: il Comune sborsa 783.000 euro

(Sannio Quotidiano) Il Comune di Sant'Agata de' Goti ha impegnato la somma di 783.000 euro – con copertura nel Bilancio 2014 – quale liquidazione di una transazione chiusa con un privato. Il provvedimento, adottato con Determinazione del Responsabile Area amministrativa numero 262 del 17 Novembre, 'esegue' quanto disposto dalla Giunta comunale con deliberazione 343 del 5 Novembre 2012. Atto che aveva fissato nel mese di Agosto del corrente anno il termine ultimo per provvedere a sanare la pendenza. La vicenda affonda le sue origini in un decreto di esproprio – risalente al marzo 2006 - posto in essere dall'Ente comunale al fine di acquisire un fondo, di proprietà Balzarano, al fine della realizzazione del Piano insediamenti produttivi nell'area di Capitone.
Successivamente il signor Balzarano aveva adito il Tar per ottenere l'annullamento della proceduta espopriativa con Palazzo San Francesco che, al fine di difendere le sue ragioni, si era costituito in giudizio. "Successivamente – si apprende dai contenuti della determinazione posta in essere dalla Segretario comunale - veniva attivato il procedimento ex articolo 21 Dpr 327/01 che si concludeva riconoscendo al terreno espropriato un valore venale di euro 752.325 euro. La stima depositata presso il Comune di Sant'Agat de’Goti – si ricava ancora - non veniva impugnata dall’Ente nei termini di legge ovverosia nei trenta giorni decorenti dal deposito della relazione di stima. Di conseguenza alla data del 23 Dicembre 2006 la predetta stima era diventata definitiva ed inoppugnabile". La storia, quindi, balza all'anno 2012 allorquando il signor Balzarano – correva il giugno del 2012 - aveva sollecitato il Comune santagatese al pagamento della indennità di espropriazione per un totale di 896.000 euro oltre ad euro 125.000 e gli interessi. Di seguito il privato, tramite il rispettivo legale, aveva manifestato l'intenzione di chiudere la questione, pur di addivenire ad una celere conclusione, anche in via transattiva. La Giunta, pertanto, a mezzo della delibera richiamata in esordio proponeva di fissare l'accordo a quota 783.000 euro. Un risparmio di circa 250.000 euro per Palazzo San Francesco che ha voluto optare per le vie brevi (e, come detto, per un alleggerimento delle spese) a fronte di quello sche sarebbe stato un certo e più dispendioso torto in sede giudiziaria.

Commenti

  1. Chi era il sindaco che rinunciò volutamente al ricorso in quanto amico intimo del ricorrente ?. Forse quello che si è buttato da poco tra le rassicuranti braccia dell"attuale sinfaco valentino ? Si proprio luo. Ciervo Alfonso.

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