"Vergogna!": l'urlo di Bonea contro l'Arcivescovo Mugione

(Sannio Quotidiano) "Vergogna!". Il coro di quanti affollano il sagrato del sito parrocchiale di San Nicola 'saluta' – sono circa le ore 18:15 – l'arrivo dell'Arcivescovo di Benevento, Andrea Mugione. Una folla trasversale per età – molte donne e bambini – sta attendendo da quasi un'ora la programmata funzione di insediamento del nuovo parroco, don Lorenzo Di Chiara, che arriva in luogo di don Giambo Mastronardi dirottato, a sua volta, al ruolo di parroco 'in sodalis' a Paupisi. Una figura molto amata quella di don  Giambo; talmente amata da determinare, con il suo 'spostamento', una vera e propria rivolta tra i fedeli. La gente di Bonea non ha digerito la decisione dell'Arcivesvovo ed è accorsa in numero molto consistente per gridare la rabbia della Comunità. "Don Giambo amore, giustizia, verità", è lo slogani impresso in uno dei tanti striscioni che tappezzano l'area antistante il piccolo riferimento ecclesiastico. Quando sono le 18:25 è tutto pronto per l'avvio della funzione ma ciò non smorza le urla ed il malcontento di quanti sono rimasti a trattenersi nello spazio antistante; decisamente più numerosi di quanti, invece, hanno preso posto all'interno.
Vola qualche parola grossa in corrispondenza della porta principale con le Forze dell'Ordine chiamate all'ingrato compito di far ragionare i presenti. Il malcontento, tuttavia, ha varcato anche le soglie della chiesa. Pende, infatti, dalla zona sopraelevata del coro un ulteriore lenzuolo recante l'emblematica scritta "Accogliamo il nuovo parroco ma non condividiamo il trasferimento di don Giambo". Finalmente, sebbene destino imbarazzo i cori che penetrano fin dentro la struttura, prende il via il momento religioso con la recita della apposita bolla "Esortiamo i fedeli a riconoscerti e a collaborare con te" è la formula che, scoccate le ore 18:32, suggella l'approdo del 43enne Don Lorenzo. Scocca l'applauso che si scontra con la voce del dissenso che dall'esterno non accenna a scemare. Prende, poi, parola l'Arcivescovo Mugione che non manca di specificare come il trasferimento di don Giambo – "maturato da mesi" – sia stato oggetto di condivisione con il diretto interessato. "Ho fatto solo una ipotesi" chiarisce la massima espressione della Diocesi sannita. "Auspicavo che questa giornata fosse stata di preghiera – prosegue lo stesso che fa esplicito riferimento al dato vivente nelle "urla" che hanno visto pure i bimbi protagonisti. "Dobbiamo guardare il prete non nel suo sguardo anagrafico e personale bensì sacramentale. Noi siamo solo mediatori. Non corriamo il rischio di esprimere giudizi o di strumentalizzare. Non voglio nè eroi nè martiri". Fine di una giornata paradossale e, nel suo genere, dai pochi (se non nulli) precedenti entro la realtà caudina.

 LE VOCI DELLA GENTE

"Ci devono spiegare il motivo per cui hanno mandato via il nostro parroco". All'esterno della chiesa di San Nicola la voce di dissenso non sfuma neppure durante la funzione religiosa. Una donna, attorniata da un paio di piccoli, espone il senso della 'sua' protesta "Perchè è stato trasferito?". Una domanda che rimbalza da giorni tra i fedeli del piccolo comune caudino. Ma, oltre a questo, vi è anche un'altro aspetto che viene 'toccato' da quanti attendono all'esterno del sito parrocchiale. "Perchè ci sono persone, nostri compaesani, all'interno della chiesa? La chiesa doveva essere vuota, nessuno doveva assistere alla celebrazione. La gente di Bonea doveva rimanere con noi all'esterno, su queste scale". La pioggia, quando sono passate da venti minuti le ore 20, prende a salire di intensità e, con essa, le raffiche di vento. Il gruppo di quanti urlano la loro rabbia si è assottigliato sebbene qualcuno ancora 'resista' stoicamente in attesa che l'Arcivescovo, esauritasi la Santa Messa, scenda le scale per guadagnare la via del ritorno. Tre donne, incuranti delle secchiate d'acqua, risistemano uno striscione posizionato ai piedi della rampa - 'dedicato' all'alto prelato - che il vento aveva scompaginato. "E che vi pensate? - dice una di loro a me che la guardo un pò sbigottito – Ci spaventiamo per un pò di acqua?".  

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