Valle Caudina, ecco i dati della copertura vaccinale

(Giuseppe Fortunato da "Il Sannio Quotidiano" del 21 Giugno 2017)
Dati percentuali decisamente superiori a quelli delle medie nazionali. Sono quelli che si registrano, in tema di copertura vaccinale, presso i Distretti Asl di Montesarchio e di Sant'Agata de' Goti. Gran parlare si è fatto e si sta facendo, a livello di Stivale, sulla specifica tematica con non rari dibattiti sviluppatisi tra i partiti del “pro” e del “contro”. Il tutto al cospetto di dati obiettivamente preoccupanti (il morbillo, ad esempio, sta registrando nel corso del 2017 un plus nazionale del 600% rispetto ai dodici mesi precedenti) e soluzioni studiate a livello legislativo (si veda il decreto legge 73 pubblicato in data 7 Giugno sulla Gazzetta ufficiale).
Ebbene, il dato del Centro vaccinale Comprensorio Montesarchio (che oltre alla città capofila include anche Airola, Arpaia, Bonea, Bucciano, Campoli del Monte Taburno, Forchia, Moiano, Pannarano, Paolisi e Tocco Caudio) parla di una copertura nell'ordine del 98% per quel che riguarda l'esavalente (difterite, tetano, pertosse, haemophilus, polio, epatite b) e del 96% per quel che riguarda morbillo, rosolia e parotite. Copertura identica per quel che riguarda l'esavalente (98%) nel Comprensorio di Sant'Agata de' Goti (che include, oltre ai saticulani, anche Durazzano e Frasso telesino). Più basso, invece, il “numero” di morbillo-rosolia-parotite con una percentuale pari al 93%. L'analisi, si ricorda – al pari delle statistiche che sulla specifica questione vengono condotte a livello nazionale – prende in esame per convenzione la popolazione di 24 mesi al termine del primo ciclo di punture come previste dalla normativa di riferimento. Di conseguenza, si può intuire come i dati del comprensorio saticulano-montesarchiese possano essere ancor più rosei: si pensi, ad esempio, al genitore ritardatario che abbia provveduto solo dopo i primi due anni di vita a somministrare la prima dose di morbillo al rispettivo piccolo. I numeri, in ogni caso, sono decisamente positivi anche alla luce del cut-off di sicurezza del 95% indicato dall'Oms – soglia rispetto alla quale, ad oggi, solo l'area santagatese sarebbe al di sotto con riguardo alla esantematiche ed ai comunemente detti “orecchioni”. Rispetto alle medie nazionali, tuttavia, le cifre caudine si confermano eccellenti: in Italia, infatti, la copertura relativa all'esavalente dice 93%; quella connessa a morbillo-rosolia-parotite, invece, crolla ad un pericoloso 85 percentuale. Comprensibile soddisfazione, quindi, quella che trapela dagli ambienti sanitari (appena due bimbi di 24 mesi, ad esempio, nell'area santagatese sarebbero sprovvisti di esavalente; cinque negli undici paesi afferenti la “montesarchiese”). I numeri menzionati lasciano tranquilli anche per quel che concerne l'esecuzione degli obblighi normativi: se altrove, infatti, si andranno a determinare file e code varie per recuperare il gap ai fini dell'ok alla frequenza scolastica, nessun affanno si determinerà nelle aree in questione. Anche da queste parti, tuttavia, si attendono con ansia le indicazioni ministeriali rispetto ad un quadro che, ad oggi, si presenta alquanto lacunoso.

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