(Giuseppe Fortunato da "Il Sannio Quotidiano" del 9 Luglio 2017)
La questione afa torna a proporsi presso l'ospedale “Sant'Alfonso Maria de' Liguori” di Sant'Agata de' Goti. Come da segnalazioni che giungono alla nostra attenzione, infatti, la nuova stagione estiva ha (ri)portato in dote il disagio climatico che sarebbe patito da degenti e personale che operano presso il secondo piano del nosocomio saticulano. Stanze e corsie dei reparti di Medicina e di Cardiologia, infatti, sarebbero caratterizzate da condizioni di caldo difficilmente sostenibili, circostanze che si farebbero particolarmente percepibili negli orari pomeridiani. In funzione, come ci viene fatto presente, vi sarebbero impianti di refrigerazione dell'aria che non esprimerebbero forza sufficiente tale da produrre risultati apprezzabili fino al secondo piano della struttura. La conseguenza è che quanti ricoverati – vi sono anche pazienti affetti da problemi cardiorespiratori – si trovano a patire una situazione di fortissimo disagio che si somma alle già poco felici condizioni di salute di base. Come comprensibile, però, il problema è anche di medici e personale infermieristico. In tutto ciò poco producono i ventilatori, posizionati in ogni stanza, che non possono fare altro che “spostare” l'aria calda. A distanza di un anno, quindi, dalle prime segnalazioni, il nuovo appello affinchè possano adottarsi i provvedimenti del caso.
La questione afa torna a proporsi presso l'ospedale “Sant'Alfonso Maria de' Liguori” di Sant'Agata de' Goti. Come da segnalazioni che giungono alla nostra attenzione, infatti, la nuova stagione estiva ha (ri)portato in dote il disagio climatico che sarebbe patito da degenti e personale che operano presso il secondo piano del nosocomio saticulano. Stanze e corsie dei reparti di Medicina e di Cardiologia, infatti, sarebbero caratterizzate da condizioni di caldo difficilmente sostenibili, circostanze che si farebbero particolarmente percepibili negli orari pomeridiani. In funzione, come ci viene fatto presente, vi sarebbero impianti di refrigerazione dell'aria che non esprimerebbero forza sufficiente tale da produrre risultati apprezzabili fino al secondo piano della struttura. La conseguenza è che quanti ricoverati – vi sono anche pazienti affetti da problemi cardiorespiratori – si trovano a patire una situazione di fortissimo disagio che si somma alle già poco felici condizioni di salute di base. Come comprensibile, però, il problema è anche di medici e personale infermieristico. In tutto ciò poco producono i ventilatori, posizionati in ogni stanza, che non possono fare altro che “spostare” l'aria calda. A distanza di un anno, quindi, dalle prime segnalazioni, il nuovo appello affinchè possano adottarsi i provvedimenti del caso.
Commenti
Posta un commento