Sant'Agata de' Goti, rifiuti tombati: Gip archivia

(Sannio Quotidiano 21 Febbraio 2018)
Questioni rifiuti tombati, primi esiti dalle sedi giudiziarie. Il Gip del Tribunale di Benevento, infatti, ha emesso decreto di archiviazione del procedimento a carico dei proprietari di alcuni fondi di località Capellino in Sant'Agata de' Goti. Tra questi anche quelli riconducibili alla proprietà di M.A e di M.M. Il caso, si ricorda, era detonato nel mese di Ottobre del 2014 allorquando, su disposizione della Procura (a sua volta innescata dalle rivelazioni di un pentito di camorra), gli uomini del Nipaf di Napoli e quelli della ex Forestale di Sant'Agata de' Goti avevano preso a scavare in due punti del territorio portando alla luce rifiuti interrati nel sottosuolo. Tra le aree che erano state sondate anche quelle, come detto, di proprietà di M.A ed M.M – altri fondi pure interessati dai sondaggi degli inquirenti sono riconducibili a diverse proprietà. Le violazioni per cui la Procura della Repubblica di Benevento aveva iscritto nel registro degli indagati M.A ed M.M - assistiti nel procedimento dal legale Alessandro della Ratta - sono riferite alle previsioni del Decreto legislativo 152/2006 “Norme in materia ambientale”. Con l'archiviazione, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto anche il dissequestro dei fondi con la relativa restituzione ai proprietari. Questo sul fronte penale. Resta ora aperta la questione sul versante amministrativo. I terreni, infatti, devono essere bonificati con annessa caratterizzazione, trasporto e smaltimento del materiale. Un gravàme che in linea teorica ricadrebbe sui proprietari: per quel che riguarda il caso specifico di M.A e di M.M, però, sembrerebbe che gli stessi abbiano acquisito i terreni in un momento successivo a quello del deposito dei rifiuti. Dato che sarebbe provato da etichette e scadenze rinvenuti su fusti e bidoni. Un dato che, quindi, disegnerebbe scenari nettamente differenti.

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