Piccoli "Minacce? Denuncino o chiedano scusa"

(Sannio Quotidiano 12 Maggio 2019)
“Amministrare un Comune in un lungo periodo di crisi economica, nazionale e internazionale, non è stato semplice. Ha richiesto impegno e capacità e le cronache politiche di tutti i giorni dimostrano che non ci si può improvvisare amministratori”. Così Giovannina Piccoli, candidato sindaco di “SiAmo Sant'Agata” dai palchi di Bagnoli. “Oltre all’indispensabile competenza, è anche necessario un percorso di impegno politico ed istituzionale, con la gente e tra la gente. Io dico che la squadra della mia lista ha queste qualità e queste capacità”. 
L'aspirante Primo Cittadino, poi, passa a replicare agli affondi giunti dalla lista “competitor”. “Io dico anche che le menzogne sparate a raffica, le offese personali destituite di ogni fondamento, di cui dopo la campagna elettorale chiederemo conto, non onorano chi ne fa un programma politico e, cosa ben più grave, disonorano una Comunità, che vuole scegliere i suoi amministratori sulla base di proposte di miglioramento e di soluzione dei problemi. Sto parlando delle aspettative che un paese deve avere riguardo alle capacità della classe dirigente di essere all’altezza del ruolo. In questi giorni - insiste la Piccoli - abbiamo potuto leggere a grandi lettere di minacce ricevute dai candidati dell’altra lista. Pretendo di sapere chi dei miei amici, chi dei miei candidati ha minacciato e chi è stato minacciato, perchè non posso accettare il fango che sta coprendo le nostre persone. E quindi chiedo, pubblicamente, ai candidati minacciati di sporgere denuncia presso i Carabinieri. Perchè, se così non fosse, come io già so, pretendo pubbliche scuse dal candidato sindaco Frogiero. La calunnia è un reato, che lo sappiano tutti: candidati e simpatizzanti. Io farò la mia campagna elettorale con estrema correttezza – insiste la leader di “SiAmo” - quello che farà la lista competitrice non sposterà di un millimetro il mio modo di essere. Ma dopo questi giorni, il 27 maggio, non sarò più disposta a subire”. 
Capitolo confronto, cosa richiesta dai palchi dall'avvocato Frogiero “Il confronto è qualcosa che non gli appartiene – ancora la guida di “SiAmo” - come la sua storia politica insegna. Se è stato mandato a casa dopo poco più di un anno è perchè, evidentemente, non è stato in grado di sviluppare alcun confronto né con l’opposizione consiliare né, cosa ben più grave, con la sua maggioranza, visto che ben quattro consiglieri di maggioranza furono all’epoca costretti a sfiduciarlo, e tra questi qualcuno che oggi si presenta come candidato nella sua lista. Se confronto dovrà esserci, sarà nell’aula consiliare dove entrambi siederemo dopo il 26 maggio, in posti e ruoli sicuramente diversi. Io sento che la mia città – la conclusione - è pronta per una sfida anche di maturità e spero che possa riconoscere ad una donna, il 26 maggio, la capacità di guidare il paese”.

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