Alcol e minori, baby sbronzi (anche) a Montesarchio

(Sannio Quotidiano 3 Luglio 2019) 
Non sarà un problema esclusivamente caudino. Anzi, sicuramente non lo è. Ma, in questo caso, mal comune non fa affatto mezzo gaudio. Anche in quel di Montesarchio, infatti, si registra un eccessivo abuso di alcol tra i minori. Questo quanto trapela da insistenti indiscrezioni cittadine.
Non sono mancati, negli ultimi mesi e settimane, casi di giovanissimi – si parla, addirittura, di ragazzini di 14-15 anni – che hanno passato un brutto quarto d'ora per gli effetti di uno smodato consumo di qualche cocktail di troppo.
L'ultimo episodio, a quanto pare, avrebbe visto coinvolto quello che sarebbe poco più di un bambino residente in un Comune limitrofo che, secondo informazioni, avrebbe necessitato del ricorso alle cure dei sanitari del noscomio beneventano “Rummo”.
Ma, come detto, non sarebbe un caso isolato. Tutt'altro. Il fenomeno sarebbe alquanto diffuso ed i protagonisti, spesso e volentieri, hanno età molto tenere. Il contesto delle bevute sarebbe quello della movida montesarchiese. Quello dei fine settimana dove, a tarda ora, i giovanotti – complici la scuola ormai chiusa e l'effetto gruppo – si lasciano andare, magari per guadagnare pseudo-crediti agli occhi dell'amichetta di turno.
E così, un bicchierino tira l'altro, si finisce per collassare e, nel peggiore dei casi, per ricevere qualche flebo disintossicante.
La questione è complessa. Al di la di discorsi socio-educativi, dalla prospettiva strettamente comunale-istituzionale non si può fare altro se non promuovere momenti di sensibilizzazione e, soprattutto, attività di controllo. Controllo sui pubblici esercizi, in primo luogo, con la possibilità di un'ordinanza anti-alcol/minori (in ossequio alla normativa nazionale già in essere) che si fa alquanto concreta. Si dirà che, poi, i ragazzini – qualora dovesse subentrare un divieto di vendita/somministrazione nei locali cittadini – potrebbero comunque aggirare l'ostacolo organizzandosi diversamente. Ma ciò non solleva l'Istituzione municipale dal dover fare quanto di sua competenza.
E poi i controlli. La Polizia municipale opera fino alle 24. Dopo vi è la necessità di una presenza di qualche soggetto (in divisa) che possa verificare il regolare svolgimento della movida, magari a piedi, magari affacciandosi saltuariamente in qualche locale. Far sentire la presenza dello Stato, esercitare controllo ed eventualmente elevare contravvenzioni. Ora più che mai una necessità

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