Moiano, Arciconfraternita commissariata dal Vescovo

(Sannio Quotidiano 1 Ottobre 2019)
Il caso del giorno (meglio dirsi, del semestre) a Moiano, per una volta, non è legato alla politica bensì alle vicende ecclesiastiche. Un momento molto delicato quello che sta vivendo l'Arciconfraternita del Santissimo Rosario, sodalizio fondato nel 1826 e che rappresenta una delle principali ossature “culturali” della realtà locale. Un momento delicato, si diceva, perchè i vertici sono stati di fatto azzerati. A marzo, come già raccontato da “Il Sannio Quotidiano”, si erano avute nuove elezioni per il rinnovo delle cariche associative: Giuseppe Meccariello era stato confermato priore mentre per quel che riguarda il ruolo del cassiere si era avuto un avvicendamento con l'ingresso, in forza di consensi, di Antonio Massaro. Dopo questa fase elettorale, però, si è avuto il piccolo grande terremoto. Ovvero l'annullamento, di fatto, del voto ed il commissariamento dell'Arciconfraternita. Ruolo affidato a don Iosif Varga in forza di preciso atto del Vescovo don Mimmo Battaglia. Il parroco della “San Pietro Apostolo”, pertanto, si è ritrovato investito dello specifico ruolo su mandato della guida episcopale. Ma quali sono i motivi che hanno portato Battaglia ad intraprendere tale iniziativa? Chi ha fatto la requisitoria al vertice diocesano? Domande pesanti, assolutamente centrali. Anche considerando come il Santissimo Rosario non sia affare di pochi intimi ma raccolga tra le sue fila ben mille iscritti di cui settecento recatisi alle urne in occasione dell'ultimo “voto”. In paese si dice di tutto e di più, tutto ed il contrario di tutto. E, inevitabilmente, la Comunità si è già tendenzialmente schierata su precise posizioni. Assolutamente non univoche. La questione, in ogni caso, appare essere assolutamente “pesante”.

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