Operazione super alla Mediterranea, protagonista Giuseppe Della Ratta

Trentasei anni. Cinquanta arresti cardiaci ed 
un intervento chirurgico, di forte complessità, che lo strappa letteralmente alla morte e lo restituisce ad una dimensione di normalità.
 E' una storia di buona, di ottima Sanità quella che è stata scritta presso la Clinica Mediterranea di Napoli.
 E tra gli artefici, bisturi alla mano, di quello che è un prodigio destinato a fare letteratura, vi è anche Giuseppe Della Ratta, 33enne cardiologo - Aritmologo ed Elettrofisiologo - di Sant'Agata de' Goti. Già discepolo del grande Pappone, Della Ratta è un piccolo/grande prodigio avendo già instaurato, nonostante la giovane età, rapporti di collaborazione con cliniche e strutture varie, non ultima, appunto, la “Mediterranea” di Napoli.
 Ed è proprio presso le corsie della clinica partenopea che si presenta, in emergenza, un giovane di appena 36 anni.
 Il suo cuore è letteralmente impazzito: cinquanta arresti cardiaci e cinquanta defibrillazioni ne hanno scandito le ore precedenti a nulla valendo l'impianto, in un sito casertano, di un defibrillatore.
 Il suo cuore è in preda a quel che viene definito “storm aritmico” - appunto, una tempesta aritmica.
 Ovvero le cellule del cuore sono letteralmente impazzite determinando arresti cardiaci in sequenza.
 Una condizione mortale per il paziente che, dal casertano, viene trasferito alla “Mediterranea”.
 L'intervento si presenta molto complesso dal momento che il sito di ablazione – ovvero l'esatta ubicazione delle cellule da individuare e neutralizzare – è all'esterno del cuore, presso l'epicardio, in un sito alquanto complicato da raggiungere. Precedenti di questa fattispecie sono stati registrati, a livello interventistico, nel Nord Europa.
 Ma presso la struttura napoletana hanno professionalità ed esperienza sufficienti per creare un precedente tutto nostrano.
 Due equipe uniscono le forze in sala operatoria: una di aritmologi ed elettrofisiologi (il Primario Giuseppe De Martino con, appunto, il sannita Giuseppe Della Ratta) e l'altra di cardiochirurghi guidata dal Primario Giampiero Esposito. 
C ore di battaglia in sala operatoria col risultato totalmente centrato: le cellule che determinavano lo “storm”, il disordine nel ritmo vengono raggiunte e silenziate dall'ablazione.
 Con le aritmie non più inducibili nella fase “post”.
 Il paziente torna ad una vita assolutamente normale con Della Ratta che coglie l'occasione di lanciare un diffuso appello. “Quella trattata è una patologia diffusa e molto pericolosa dal momento che può essere misconosciuta e intercettata solo da un aritmologo.
 E di essa, spesso, si conosce solo quando si verifica una morte improvvisa in una persona apparentemente sana – si veda i non rari casi di atleti. Vogliamo sensibilizzare rispetto alla opportunità di uno screeining in tal senso, dal momento che questi disturbi possono giocare brutti, bruttissimi scherzi" (Sannio Quotidiano)

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